«Dico sì a Montemare come comune autonomo. E la mia è una provocazione. Il referendum conferma un grandissimo fallimento: la mancata attuazione del decentramento amministrativo. I cittadini che vivono in questo territorio si sono sentiti trascurati e abbandonati. E giustamente, hanno reagito così, chiedendo l’autonomia». A dirlo è l’avvocato messinese Maria Fernanda Gervasi, classe 1988, attivista, candidata al consiglio comunale nella lista “Ora Sicilia”, con il centro-destra, con Maurizio Croce.
E sul referendum del 12 giugno non ha dubbi: «Una vicenda che rappresenta l’emblema del fallimento della nostra macchina amministrativa e del sistema delle circoscrizioni. Come ho sempre detto, infatti, bisognerebbe dotare le circoscrizioni di una disponibilità economica e decisionale che possa permettere ai “quartieri” di incidere sul territorio. E nasce proprio da qui, come gesto “provocatorio” rispetto a questa cattiva gestione, la mia posizione, che è quella di votare “sì” al quesito referendario».
Secondo l’ex consigliere di quartiere Maria Fernanda Gervasi, nella IV circoscrizione dal 2013 al 2018, tutto nasce dalla “mancata attuazione della legge regionale 11 del 2015: «Il decentramento amministrativo è rimasto solo “sulla carta” – ha detto – Non è stato attuato a Messina, ma neanche a Palermo, o a Catania. Io mi sono sempre battuta su questo tema, guidando un comitato per il decentramento. E ho sollecitato, con una mia iniziativa, un intervento del consiglio comunale. Intervento che si è tramutato in una delibera. Ma anche quella, nonostante l’attuazione e la nomina di un commissario, è rimasta solo “teoria”. Purtroppo. Ma mi domando: si sarebbe arrivati ugualmente a questo referendum se ci fosse stata una maggiore efficienza da parte del sistema amministrativo? Oggi, purtroppo, i “quartieri” non godono di un’autonomia economica. E da qui nasce il malessere dei cittadini e il desiderio di conquistare l’indipendenza. In questo caso, parliamo di 12 borghi che risultano totalmente abbandonati, dai piccoli problemi quotidiani, fino ai trasporti».
Maria Fernanda Gervasi a sostegno di Maurizio Croce
«Credo in Messina – ha detto Maria Fernanda. Chi mi conosce lo sa. Lo dimostrano la mia storia e il mio costante impegno. Credo nelle potenzialità della nostra città e sono pronta a dare il mio contributo, che sarà sempre ispirato a determinati principi, in cui credo fortemente: attivismo, partecipazione, confronto democratico e concretezza. Continuerò a farlo, seguendo i valori del centro-destra, in cui ho sempre militato, a sostegno di Maurizio Croce, nella lista “Ora Sicilia”, un gruppo che ho visto nascere e che oggi è pronto a scendere in campo. Nell’interesse della città. Insieme, concentrati sul presente, per proiettarci in un futuro migliore. E la parola d’ordine, per quanto mi riguarda, è una sola: “ascoltare”».
E sul centro-destra: «È assolutamente unito. È riuscito a fare sintesi sulla figura di Maurizio Croce, che è sicuramente la persona giusta, al momento giusto, soprattutto alla luce del momento storico che stiamo attraversando. E vista anche la grande quantità di fondi del Pnrr (piano nazionale di ripresa e resilienza), che ci troveremo, fortunatamente, a dover gestire. E Maurizio Croce, anche alla luce dei suoi trascorsi lavorativi, secondo me è la persona più idonea per l’utilizzo e la gestione di questi fondi». Maria Fernanda Gervasi si sofferma anche su Cateno De Luca, che ha amministrato Messina negli ultimi 4 anni: «Un’amministrazione, che, politicamente parlando, definirei “triste” – conclude – Perché ha letteralmente “annientato” il dibattito politico costruttivo. È stata una continua “caccia alle streghe” che non ha fatto bene a nessuno e che non farà mai bene a nessuno. Non mi ritrovo in quella politica».
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