Le regole del comizio perfetto, il prof. Pira: «I sondaggi possono essere un rischio»

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Terza puntata de “Le regole del comizio perfetto” in compagnia di Francesco Pira, professore di sociologia dei processi culturali e comunicativi all’Università di Messina, che in vista delle elezioni amministrative di giugno 2022 analizza con noi la comunicazione politica ed elettorale dei candidati a sindaco della città dello Stretto.

Dopo aver dato uno sguardo più generale a come si muove la comunicazione politica ed elettorale in Italia, parlando di campagna elettorale, fake news e tour nei quartieri, oggi ci concentriamo in modo particolare sui sondaggi: come funzionano e se hanno un’effettiva influenza sull’elettorato.

Ma non solo, parliamo del non-voto; degli sfoghi dei candidati che rischiano di non parlare dei programmi politici e del coinvolgimento dei cittadini agli eventi. Insomma tutto quello di cui è giusto e buono parlare durante le elezioni amministrative di Messina 2022.

Verso le elezioni amministrative 2022

Dalle puntate precedenti, abbiamo capito che ogni candidato, in corsa alle elezioni amministrative, durante la sua campagna elettorale, dovrebbe tener conto dei tre elementi fondamentali: valori, contenuti e strategie. Prof. Pira, se dovesse, con occhio analitico ed esperto, indicare un termine che contenga i tre elementi fondamentali per ciascun candidato a sindaco di Messina, quale sarebbe? «È una domanda insidiosa e la cui risposta, confesso, è molto complessa. Il rischio più grande è quello di entrare nell’agone politico più che analizzare gli aspetti comunicativi.

Il rischio che vedo da osservatore esterno è quello di un grande scontro sul piano dialettico, che spesso sfocia in polemiche molto aspre, scontri e attacchi che già sono stati denunciati alla magistratura da varie parti. I social, più che le piazze sono diventati il non luogo dove si consumano queste guerriglie. Il rischio che corriamo è quello di non sentir parlare di programmi, di cose fatte e da fare. Altro aspetto è l’arrivo nella campagna elettorale di quelli che nel gergo politico vengono definiti gli “extraterrestri”, cioè politici nazionali che entrano nella scena mediatico-politica locale e che soltanto a urne chiuse capiremo se sono stati effettivamente un valore aggiunto. Secondo problema per tutti i candidati: lo scontro molto duro rischia di creare ulteriore disaffezione in un momento storico dove, dopo la deideologizzazione, può spingere tante persone al non voto. L’esempio delle ultime elezioni francesi ci fanno comprendere come il problema sia mondiale e non soltanto italiano». (In foto, i candidati a sindaco di Messina: Gino Sturniolo, Maurizio Croce, Federico Basile, Franco De Domenico, Salvatore Totaro)

I sondaggi

Parliamo di sondaggi. Come funzionano, quanta valenza hanno e in che modo possono influenzare l’elettorato? «Fino al 1996 in molti commettevano l’errore – ed in particolare politici e media – di ritenere i sondaggi capaci di avere una qualche funzione predittiva del futuro. Ed è lunga la serie di abbagli presi da politici e mass media nella predizione dei risultati elettorali sulla base di sondaggi sulle intenzioni di voto in campagna elettorale. Usando le parole di importanti studiosi, i sondaggi dovevano essere intesi quali termometri dell’opinione pubblica e non pensati come sfere di cristallo per leggere il futuro, pena scoprire scarti davvero determinanti tra attese e risultati reali. E invece dal 2006 abbiamo sposato il modello americano, naturalmente italianizzandolo, facendo diventare il sondaggio una pericolosissima deriva. Ormai politici e media li usano senza nessuna riserva e per questo c’è chi grida ad un forte rischio per la democrazia.

I sondaggi vengono utilizzati per imporre all’attenzione dell’opinione pubblica alcuni temi di discussione e non altri (agenda setting) per rafforzare, consolidare e costruire l’immagine di alcuni soggetti politici a discapito dei competitors, e infine per far prevalere nell’opinione pubblica l’idea che alcune scelte politiche e alcune soluzioni programmatiche siano migliori, perché tendenzialmente più gradite di altre. Insomma in questo nostro stato di esseri umani travolti da una campagna elettorale permanente ci alziamo tutte le mattine e attendiamo quasi con certosina pazienza che ci venga recapitato un nuovo sondaggio. Ma non è finita. Ci telefonano a qualunque ora e in qualunque giorno e ci chiedono se vogliamo essere così gentili di rispondere ad alcune domande sulla prossima campagna elettorale. E non serve tentare fughe con i vecchi sistemi usati per i venditori (“ho la pentola sul fuoco” o “ho il bambino che piange” o ancora “sono sotto la doccia”- a questo ci credono in pochi…) perché ti richiamano, ti raggiungono, trovano il numero di cellulare. Scrivono gli studiosi che questo esasperato uso dei sondaggi è figlio della laicizzazione della politica, del suo allontanarsi da schemi ideologici radicati e persuasivi».

Amministrative Messina 2022

Approfondiamo il non-voto, secondo lei non andare a votare o decidere di votare scheda bianca hanno effettivamente una efficacia? «Chi non vota si assume una grande responsabilità. La società civile appare in piena disgregazione, la costruzione sociale degli individui si caratterizza come prolungamento della resistenza comunitaria. Ed è proprio come sostiene il sociologo Manuel Castells: «l’analisi dei processi, delle condizioni e dei risultati derivanti dalla trasformazione della resistenza comunitaria in soggetto di trasformazione, il campo di una teoria del cambiamento sociale nell’Età dell’informazione». Non andare a votare o votare scheda bianca, o ancora annullare la scheda significa di fatto delegare chi va a votare che poi decide per chi non va. Ma ribadisco che la disaffezione è tanta. È come se non ci fidassimo più di chi è candidato. C’è una forte crisi di rappresentatività. Una buona comunicazione politica può agevolare i candidati a spingere le cittadine e i cittadini ad andare a votare. La ricerca ci dice che ad esempio una campagna efficace sui social può spingere le persone ad andare a votare. Invece non c’è rispondenza tra consenso sul web e voto».

Secondo lei, a che punto della campagna elettorale sono i candidati? «Uno è partito prima, altri sono partiti dopo. Ancora siamo in una fase iniziale della campagna. Fino ad ora abbiamo visto soltanto una pre-campagna elettorale. La vera comunicazione elettorale inizia quando tutti i candidati al consiglio saranno in campo e vedremo come anche loro si muoveranno sui social. Sarà importante anche registrare la presenza agli eventi». Tra giunte designate, liste e tour, alle elezioni amministrative di Messina 2022 mancano 26 giorni.

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