Coalizione Civica per Messina: «Salvo Puccio sull’ex Sea Flight si arrampica sugli specchi»

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Coalizione Civica per Messina, che alle elezioni amministrative di giugno 2022 appoggia il candidato sindaco del centrosinistra Franco De Domenico, interviene sui fondi del PNRR e sul “metodo De Luca”: «va archiviato il prossimo 12 giugno». Secondo Coalizione Civica, questo metodo si baserebbe su numeri e dati confusi.

«Leggiamo – dice la nota – da un tecnico Deluchiano, che Messina avrebbe ottenuto centinaia di milioni a valere sul PNRR “negli ultimi due anni”, con buona pace dell’ex Ministro Boccia. Piccolo problema: il PNRR è stato fatto dal Governo appena un anno fa (30 aprile 2021) e la governance del piano definita con legge meno di un anno fa (28 luglio 2021).

I primi fondi – continua la nota – sono arrivati all’Italia otto mesi fa (13 agosto 2021) e Roma ha definito le prime assegnazioni alle città metropolitane quattro mesi e mezzo fa (1 Gennaio 2022). Due anni fa il PNRR non c’era, ma Messina ne avrebbe beneficiato per centinaia di milioni, formidabile. Ma il metodo del polverone di millanterie è sistematico».

Amministrative Messina 2022

In modo particolare, Coalizione Civica per Messina si concentra sulla vicenda dei fondi PNRR per l’area dell’ex Sea Flight, ecomostro di Capo Peloro che a breve verrà demolito.

«Nell’istanza inviata a Roma, l’ecomostro – scrive Coalizione Civica per Messina – è riconvertito in “mercato coperto del km. zero”. Su Facebook scatta la polemica: quella struttura va abbattuta. Vista l’impopolarità e l’indignazione, il plurinominato Puccio (Salvo Puccio, Dirigente Tecnico presso l’Area Tecnica della Città Metropolitana di Messina, ndr.) (che quell’istanza ha redatto) si affretta a negare: “Nell’area Seaflight non è previsto nulla!” Ma le bugie hanno le gambe corte.

E si scopre che: 1) Contrariamente a quanto dice Puccio, la relazione inviata al Governo prevedeva esattamente “Demolizione e rigenerazione area ex Sea Flight …con il Mercato Coperto di Capo Peloro”, con tanto di disegni e rendering; 2) Chi ha proposto l’istanza per la Città Metropolitana ha millantato, visto che l’area è indisponibile (la CM la riceverà solo in consegna ed esclusivamente per l’abbattimento senza ricostruzione); 3) L’ente proprietario (il Demanio) non è stato informato di questa ipotesi di destinazione e non ne ha dato alcun avallo; 4) L’ipotesi è impensabile, perché illegittima: il Piano di Utilizzo del Demanio Marittimo (PUDM) approvato dal Consiglio Comunale sei mesi fa vieta ogni costruzione nell’area».

«Preso in castagna da carte e documenti, – dice ancora Coalizione Civica per Messina – Puccio farfuglia che al Governo era stato inviato solo un “concorso di idee”, non un progetto. Ma non è vero. Ai Ministeri sono state inviate le “Proposte di Piano Urbano Integrato di cui all’articolo 21 del DL 6 novembre 2021 nell’ambito del PNRR”: un documento ufficiale previsto dalla legge, necessario per non perdere i 132 milioni assegnati a Messina dal Governo. I “concorsi di idee” sono altra cosa (si rinvia all’art. 156 del Codice degli Appalti). Puccio lo sa, ma confonde le acque, arrampicandosi sugli specchi. La realtà è che Puccio ha fatto inviare al Ministero una “proposta” illegittimamente formata: senza il consenso dell’ente proprietario, incompatibile con la normativa, totalmente irrealizzabile.

E il bello – continua la lista civica a sostegno di Franco De Domenico alle amministrative di giugno – è che a dire che quest’idea è carta straccia è lo stesso che l’ha inviata al Governo; scrive infatti: “nessun mercato al coperto può essere realizzato nell’area ex Sea Flight perché il PUDM (Piano di utilizzo Del Demanio Marittimo), redatto dal Comune di Messina, non prevede nuovi volumi dopo la demolizione”. Dunque Puccio sapeva che l’idea di un mercato nell’area ex Sea Flight è impossibile; come mai la mette fra le proposte da inviare al Governo? Le possibilità sono due: o si è voluto consapevolmente prendere in giro Ministeri e Città Metropolitana con proposte non fattibili, oppure si è stati colpevolmente incompetenti. È il “metodo De Luca”: confondere numeri, dati, date per prendere in giro istituzioni e cittadini. Un metodo da archiviare il 12 giugno prossimo».

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