A meno di un mese dalle elezioni amministrative 2022, il candidato a sindaco di Messina Gino Sturniolo presenta altri due assessori della sua Giunta; si tratta di Clelia Marano e Giuseppe Cardullo, rispettivamente assessore alle Politiche dell’integrazione e Politiche dell’Infanzia e assessore al Turismo e Spettacolo.
Anche in questa occasione, il candidato a sindaco Gino Sturniolo, che corre alle elezioni amministrative di Messina 2022 con la lista “Messina in Comune” ha messo in luce alcuni punti del programma elettorale, con l’aiuto di Alfredo Crupi; «un programma – ha detto Crupi – che non si può limitare a scrivere un libro di sogni, ognuno ha una propria visione politica. La nostra si concentra su: una maggiore autonomia finanziaria; la democrazia partecipata che permea tutto il nostro programma, ma anche i temi del recupero, della socializzazione e dei beni comuni. Tutto il resto viene di conseguenza».
Il piano politico di Sturniolo prevede quindi la partecipazione dal basso dei cittadini, per riportare l’attenzione sui bisogni della città. «Noi – ha detto il candidato Sturniolo – siamo gli unici che offrono una speranza, perché gli altri stanno nel solco dei blocchi di potere. Noi offriamo un’altra possibilità secondo uno schema che è totalmente diverso da quello che stanno facendo gli altri».
La Giunta di Gino Sturniolo
Ecco chi sono gli assessori di Gino Sturniolo, candidato a sindaco con la lista “Messina in Comune” alle prossime elezioni amministrative del 12 giugno 2022:
- Barbara Bisazza: assessore all’Urbanistica
- Clelia Marano: assessore alle Politiche dell’integrazione e Politiche dell’infanzia
- Francesca Fusco: assessore al Lavoro e alle Partecipate
- Antonio Currò: assessore alle Politiche dell’abitare e risanamento
- Gaetano Princiotta Cariddi: assessore Beni Comuni e Autogoverno, Cultura e Sport
- Giuseppe Cardullo: assessore al Turismo e Spettacolo
Intanto nei prossimi giorni Gino Sturniolo ha annunciato un incontro pubblico dedicato al piano di riequilibro per «dire la verità rispetto a quello che ha detto a Piazza Duomo Federico Basile».
(234)