Ritrovato, nei depositi del Museo Regionale di Messina, un altro tassello della storia della città: la traduzione in cinese della “Sacra Epistola” della Madonna della Lettera, patrona della città dello Stretto. Si tratta di una piccola tela che contiene due iscrizioni: la principale in caratteri cinesi, la seconda sembrerebbe essere una sorta di titolatura in italiano.
Secondo le ricostruzioni di Agostino Giuliano, esperto catalogatore del Museo, si tratterebbe di un documento risalente al XVII secolo. La lettera è passata al vaglio di Maurizio Scarpari, docente sinologo dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, che ha confermato: la copia sarebbe stata realizzata dal giovane gesuita Metello Saccano e inviata, dalle Indie Orientali, nel 1660, al rettore del Noviziato di Messina di quegli anni, Placido Giunta.
La storia della Sacra Epistola
Nonostante sia arrivata ai giorni nostri in maniera frammentaria, gli esperti del Museo Regionale di Messina sono riusciti a ricostruirne la storia.
Diverse sono state le lettere spedite dal gesuita Saccano a Placido Giunta. Fu probabilmente in una di queste occasioni che la “Sacra Epistola”, tradotta in lingua cinese, approdò a Messina.
Sono molti i documenti che attestano l’arrivo della Lettera tradotta in cinese a Messina: le Memorie sacre del Chiarello del 1705, l’edizione del 1804 degli Annali della Città di Messina, che ci informano che la lettera è transitata nell’archivio del Senato messinese, donata dagli eredi di Luciano Foti nel 1798.
In seguito la lettera è stata conservata nel nascente Museo Civico Peloritano alla fine del XIX secolo: dai registri si riscontra che si era ormai persa la memoria della vera natura del prezioso cimelio, che venne nominato semplicemente “papiro con caratteri cinesi“.
Oggi si è ricostruito, grazie alle ricerche approfondite degli studiosi, un tassello della preziosa storia messinese.
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