Calatabiano, si allarga fenditura nella collina. Tra poco il sopralluogo

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E’ stata una notte di forti piogge a Calatabiano, quella appena trascorsa, e l’ansia per possibili problemi alla condotta del Fiumefreddo sale. Una fenditura che già si era creata nella collina attraversata dal by pass, nei cui tubi scorre l’acqua che arriva nelle case dei messinesi, si è un po’ allargata. Il presidente dell’Amam Termini, da noi contattato, rassicura: ” La notte scorsa a causa delle piogge si è verificato il leggero allargamento di una fenditura, ma si tratta di un’apertura di lieve entità che al momento non desta preoccupazione”. In mattinata intanto è previsto il sopralluogo di Protezione Civile, tecnici dell’Amam e Comune di Calatabiano, per verificare la situazione e studiare strategie utili a proteggere la condotta dal movimento franoso che interessa la collina sovrastante il by pass.

Intanto sulla paventata emergenza idrica interviene il consigliere comunale Libero Gioveni, che punta il dito contro la Protezione Civile regionale, rea di non essere intervenuta prima e invita tutti a fare fronte comune per difendere i diritti dei messinesi.

“Adesso la politica (tutta) si gioca tutto – scrive Gioveni in una nota – specialmente la faccia! Il sindaco Accorinti deve fare la voce grossa, ma anche il Consiglio Comunale, che rappresenta tutta la città, ha il dovere di intervenire per i mancati impegni che erano stati assunti a livello regionale. Da 1 anno ormai vado chiedendo, per esempio – prosegue il consigliere – la convocazione di una seduta straordinaria del Consiglio Comunale sulla crisi idrica (che RINNOVO ancora una volta) alla presenza non soltanto dei vertici dell’Amam, ma anche e soprattutto della nostra deputazione regionale che NULLA sta facendo a livello legislativo per considerare Messina in piena emergenza idrica e farle giungere le necessarie risorse per infrastrutturare un territorio e una condotta sempre più fragile che non lascino mai più un’intera città a secco! E anche la scomparsa ‘velata’ della Commissione d’inchiesta che avrebbe dovuto partorire il Civico Consesso – afferma l’esponente Udc – non rende giustizia a un’intera comunità che ha tutto il diritto di sapere cosa sia accaduto quasi 1 anno fa e come ci si stia muovendo adesso per arginare una nuova (Dio non voglia) emergenza idrica! Per esempio – si chiede il consigliere comunale – mi piacerebbe capire cosa ha fatto in questi mesi l’Amam nel lavoro (promesso) di ricerca di nuove fonti idriche alternative; quante sorgive, cioè, avrebbe individuato dopo la crisi idrica del novembre scorso e quanta portata d’acqua potrebbe potenzialmente aggiungere alla fatidica soglia limite dei circa 900 lt/sec. che, come dimostrato dalle continue riduzioni giornaliere nell’erogazione in molte zone della città, non può evidentemente bastare per soddisfare la crescente domanda dell’utenza. Pertanto – conclude Gioveni – è giunto davvero il momento di dire BASTA, di avere uno scatto d’orgoglio e di assumersi tutti (nessuno escluso) quelle responsabilità e impegni che finora, soprattutto dettati allora dall’istinto del momento, si era solo proclamato, ma che mai concretamente si è posto in essere nell’interesse di un’intera comunità sempre più indignata e a cui non basta nemmeno più chiedere scusa”.

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