Alla fine anche il consigliere Nicola Cucinotta è uscito allo scoperto, comunicando la sua scelta politica dopo il terremoto Genovese. Cucinotta, così già come anticipato dalla nostra testata, andrà a confluire nel gruppo Progressisti Democratici. Di seguito pubblichiamo la lettera in cui spiega le motivazioni che l’hanno spinto a lasciare il Pd.
Esco da un periodo di lungo silenzio a causa di una vicenda politico-giudiziaria che, obtorto collo, ha investito anche la mia persona. Al riguardo, per il rispetto che nutro nei confronti della magistratura, preferisco non dire alcunché, certo che presto riuscirò a dimostrare la totale estraneità ai fatti contestatimi. Ho sempre inteso la politica come servizio/dovere verso la comunità, uno strumento che funga da cinghia di trasmissione tra le istanze dei cittadini e le istituzioni.
L’impegno e la dedizione profusi in questi anni di duro lavoro, che credo abbiano caratterizzato la mia attività politica prima dentro la Margherita e dalla sua costituzione all’interno del Pd, mi inducono a compiere una scelta coerente con quella scala valoriale che ha indirizzato il mio percorso. Pietro Nenni diceva: “fa quel che devi, succeda quel che può”. In questo momento di profonda riflessione é necessario che io faccia “…quel che devo…”. L’ardua scelta che sto per compiere, è dettata da molteplici fattori che vanno dalla sospensione immotivata dal partito democratico, alla totale mancanza di un percorso politico/ organizzativo di un partito ormai senza anima e senza idee, capeggiato da dilettanti allo sbaraglio, da arrivisti, da “young politicians” privi di contenuti, accecati dall’ambizione e sospinti da discutibili principi, da malvagi speculatori e falsi moralisti miopi politicamente, da voltagabbana responsabili dell’attuale sfascio che hanno condotto una campagna elettorale contro gli interessi di quello stesso partito di cui fanno parte.
Non riconoscendomi più da troppo tempo nelle scelte “irrazionali” compiute da questi organi di partito, e non identificandomi in nessun’altra forza politica – men che meno nel partito Forza Italia, nonostante l’amicizia e l’affetto che nutro nei confronti dell”On. Genovese, a differenza di quanto hanno riportato erroneamente talune testate giornalistiche in questi giorni, paradossalmente senza aver mai contattato il sottoscritto – sono costretto a dissociarmi dal gruppo di appartenenza del Pd per confluire nel gruppo consiliare dei “Progressisti Democratici” , fino a quando non mi sarà possibile individuare, con maggiore contezza, una componente partitica matura e genuina, che abbia un percorso politico e organizzativo chiaro e cristallino e che sappia rappresentare al meglio ciò che mi sta più a cuore: l’interest rei publicae. Mi accingo, dunque, a intraprendere la strada meno battuta, sicuro che questa mia scelta, alla fine, farà la differenza. Ora più che mai, ritengo sia necessaria una vis propulsiva che propenda verso una “vera” rivoluzione culturale e sopratutto morale che investa tutti.
Messina ha bisogno di ritrovare l’identità perduta per risorgere dalle ceneri dell’indifferentismo politico che, da troppo tempo, la caratterizza e la affligge.
L’auspicio è che questo stato di apatia cessi il prima possibile affinché la nostra amata città non continui ad essere una semplice, seppur bella, cornice senza quadro. A tutti coloro che credono in me chiedo solo di comprendere e condividere le ragioni di questa mia scelta dovuta. Io continuerò ad agire nell’interesse esclusivo dei cittadini che mi onoro di rappresentare.
La dignità non consiste nel possedere onori, ma nella coscienza di meritarli. (Aristotele)
Consigliere
Nicola CUCINOTTA
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