Infitrazioni mafiose nel comparto agricolo. Siglato protocollo legalità

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“Sottoscrivendo la direttiva contro le infiltrazioni mafiose nel comparto agricolo, anche il Comune di Messina scrive la parola fine all’indebito accaparramento di fondi comunitari da parte della criminalità organizzata”.

Ha sintetizzato così il peso ed il ruolo della nuova direttiva antimafia, siglata questa mattina nel salone di Rappresentanza della Prefettura, l’assessore regionale all’Agricoltura, Antonino Caleca.

A ratificare il protocollo, insieme al titolare dell’assessorato agricoltura, il presidente dell’Ente Parco Nebrodi, Giuseppe Antoci, il commissario dell’Ente Sviluppo Agricolo, Francesco Calanna, e del Viceprefetto Maria Antonietta Cerniglia, in rappresentanza del Prefetto Stefano Trotta, assente per sopraggiunti impegni istituzionali.

A presenziare alla sigla della direttiva, che la disciplinerà la concessione delle aree demaniali per uso agricolo, anche il dirigente dell’Ispettorato Ripartimentale Foreste, Carmelo Di Vincenzo e i rappresentanti delle Forze dell’Ordine.

Il nuovo protocollo di legalità si pone come obiettivo principale quello di rendere più incisivi i controlli legati a possibili infiltrazioni mafiose, relativamente alle procedure di assegnazione di terreni a terzi, e di tutelare le imprese agro-silvo-pastorali che operano sul territorio.

Le aziende agricole oneste potranno così beneficiarie delle misure agroalimentari previste del Psr, sottoscrivendo impegni poliennali per l’utilizzo di terreni appartenenti al demanio regionale: un impegno grazie al quale sarà possibile contrastare forme di illiceità diffuse, anche da parte della criminalità organizzata.

Fondi comunitari che, negli anni, hanno rappresentato la principale fonte di arricchimento delle mafie: “I contenuti della direttiva impediranno agli allevatori disonesti di approfittare dei terreni demaniali – ha sottolineato l’assessore Caleca – nessuno di coloro che lavorano onestamente potrà in alcun modo essere danneggiato dall’adozione di questo protocollo. Una garanzia di trasparenza per accedere a bandi dai quali verranno esclusi tutti i disonesti. La legalità è la sola strada attraverso la quale perseguire lo sviluppo della nostra regione – ha chiosato – chi sostiene il contrario afferma il falso”.

Al vaglio dell’assessorato all’Agricoltura anche nuovi interventi a sostegno della legalità: “Mi impegno sin da ora affinché si estenda, anche al settore agricoltura, la procedura di raiting delle aziende e proporrò a breve un disegno di legge per rendere i reati agricoli, come l’abigeato, di competenza della Procura antimafia”.

Numerose le violazioni già accertate, nell’ambito dell’attività di controllo interforze espletata dalle Forze dell’Ordine in provincia, tra il comprensorio dei Nebrodi e i Comuni di Barcellona Pozzo di Gotto, Novara di Sicilia, Francavilla e Tripi, legate, in particolare, al fenomeno del pascolo brado incontrollato e alla pratica della macellazione clandestina.

Oltre 900 i capi di bestiame sequestrati e abbattuti, perché privi di contrassegno identificativo.

Verifiche antimafia che è stato possibile estendere anche ad atti prima esclusi per limite di valore: i cosiddetti “sottosoglia”.

“La legalità non danneggia agricoltori e aziende oneste – ha ribadito Francesco Calanna, commissario dell’Ente Sviluppo Agricolo – l’economia isolana può ripartire grazie al settore agroalimentare, creando reddito e occupazione esaltando il valore di coloro che rispettano le regole. Il protocollo siglato consentirà di sottoscrivere impegni precisi, grazie ai quali accedere ai finanziamenti europei”.

“Stiamo correggendo le storture del passato – ha rivendicato – da questo momento non solo il finanziamento potrà essere erogato esclusivamente al titolare del terreno, che dovrà rimanere lo stesso per tutta la durata dal contributo, ma sarà necessario, come requisito fondamentale, allegare la relativa certificazione antimafia. Impediremo che i terreni demaniali della regione vengano detenuti da soggetti malavitosi e che i fondi europei vengano impegnati per sovvenzionare rendite parassitarie, delle quali non abbiamo alcun bisogno”.

Un protocollo, che ha già consentito di adottare un’informativa antimafia nei confronti di una società aggiudicataria della concessione di un pascolo estivo su terreni di proprietà del Parco dei Nebrodi.

“Abbiamo già potuto verificare gli effetti positivi prodotti dall’applicazione del protocollo – ha spiegato Giuseppe Antoci, presidente dell’Ente Parco Nebrodi – sia nella prevenzione del reato di abigeato sia negli interventi di sequestro di carni malate che, nell’area Nebroidea, rappresentano uno dei problemi più gravi”.

Emma De Maria

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