A che punto sono le donne nel terzo settore del messinese? Ecco quali sono i numeri tratti dal questionario “Dati per contare nel volontariato” che indaga la parità di genere nel terzo settore del messinese. I dati sono frutto del questionario del CESV di Messina.
L’iniziativa del Centro Servizi per il Volontariato ha prodotto 332 questionari e si è conclusa a pochi giorni dall’8 marzo.
I dati raccolti sono stati illustrati dalla portavoce del gruppo di ricerca Emanuela Casella in un incontro pubblico, promosso insieme con il Comune di Messina, che si è svolto nella Sala Ovale del Municipio.
Donne e terzo settore a Messina
Valentina Bazzarin, co-fondatrice di Period Think Tank, curatrice del corso voluto dal CESV e “anima” della campagna nazionale “Dati per contare” ha ricordato che il percorso “messinese” si caratterizza come un unicum. «È la prima volta che il nostro movimento si occupa di indagare la prospettiva di genere nel terzo settore» – ha sottolineato.
“Dati per contare” si è svolta in seno alle pubbliche amministrazioni, da Bologna a Palermo, da Ravenna a Milano, da Piana degli Albanesi a Cento, da Reggio Emilia a Imola, giungendo anche a essere illustrata in Senato.
Valentina Bazzarin ha aggiunto: «sono profondamente soddisfatta del percorso svolto a Messina con le associazioni di volontariato. Non era scontato che persone di età e competenze diverse trovassero il tempo e la voglia di riprendere confidenza con numeri, formule, statistiche e grafici, spaziando dagli elementi teorici del femminismo intersezionale fino alle statistiche predittive e descrittive. Ho imparato molto e avuto l’opportunità di conoscere tante persone ricche di esperienza e determinazione».
L’indagine del CESV di Messina
Chiara Tommasini, presidente di CSVnet, l’associazione nazionale dei Centri di Servizio per il Volontariato, ha affermato: «parlare di donne e volontariato significa affrontare il ruolo centrale che le donne hanno in questo mondo, ma anche le sfide che ancora esistono per garantire loro una piena partecipazione alla leadership delle organizzazioni. L’indagine realizzata del CESV Messina è un’importante occasione per riflettere anche sul processo culturale che abbiamo avviato come sistema dei CSV per garantire che le donne non siano solo protagoniste delle attività quotidiane del volontariato, ma anche della sua direzione e delle sue scelte strategiche».
Anna Maria Passaseo, componente del consiglio direttivo del CESV ha spiegato che il Centro di Messina ha intrapreso una strada che altri CSV, e in generale altri territori, potrebbero voler seguire.
Ha aggiunto: «questo incontro di oggi è l’inizio di una nuova modalità di guardare alla realtà, e, in tal senso costituisce una svolta. Indossiamo ora gli occhiali che ci consentono di vedere i dati disaggregati per genere, al fine di comprendere, valutare e riconoscere effettivamente il livello di giustizia sociale presente nei nostri contesti di vita».
Attivare spazi di confronto e riflessione
L’Assessora alle Pari Opportunità del Comune di Messina, Liana Cannata, ha evidenziato nel suo intervento che non è una coincidenza il fatto che nella città si stiano realizzando diverse politiche attive. Ha inoltre sottolineato che la selezione di Messina per il progetto “GenProcure”, finanziato dal programma europeo URBACT IV e dedicato alla parità di genere negli appalti, non è casuale, così come non lo è la decisione dell’Ente locale di coinvolgere il CESV e numerose associazioni tra i partner del territorio.
Nelle conclusioni Maria Lucia Serio del CESV ha ricordato: «dovrebbero essere le organizzazioni a farsi carico di garantire pari opportunità di trattamento e di considerazione a tutte le persone che ne fanno parte promuovendone l’empowerment personale e la partecipazione, mobilitando tutte le risorse interne, creando un clima positivo. Per fare questo è necessario attivare spazi di confronto e di riflessione dove co-costruire processi di contaminazione in cui donne e uomini possano sperimentare modelli di governance meno dicotomici e meno verticistici e stabilire relazioni simmetriche egualitarie. Perché scrivere insieme le regole della democrazia fa la differenza».
I dati del questionario del CESV di Messina
I risultati del questionario del CESV Messina:
- Solo il 13,1% delle donne ha un ruolo di presidente e solo il 4% ha il ruolo di vicepresidente. Per gli uomini si tratta rispettivamente di 23,7% e 8,5%. Le donne, per dir così, “compensano” con percentuali più alte nel ruolo di consigliera (8% vs il 3,4% degli uomini) e volontaria (42,6% vs il 35,6%).
- Le donne sono meno presenti quali coordinatori (19,2% “contro” il 22,8% degli uomini) o segretari (3,5% “contro” 5,3%) e nelle attività di amministrazione (2,3% “contro” 10,5%). Sono invece più presenti quali operatrici (36,6% “contro” 31,6%).
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