Il TAR di Catania accoglie il ricorso del Comune di Messina e dà un primo “stop” alle creazione di Messinaacque Spa, società mista pubblico/privata voluta dalla Regione Siciliana per la gestione del Servizio Idrico integrato dell’Intero Ambito della Provincia di Messina.
Gli atti impugnati, fanno sapere da Palazzo Zanca, presuppongono uno stop per un approfondimento documentale che potrà avvenire in Camera di consiglio il prossimo 17 ottobre 2023.
A commentare la notizia, il sindaco di Messina, Federico Basile: «A nostro avviso, come più volte ribadito, non in ultimo nell’Assemblea dei sindaci di ATI Idrico dello scorso venerdì 29 settembre, la procedura travalica l’autonomia dell’ATI in alcuni passaggi chiave per questo abbiamo proposto ricorso, come Comune di Messina, che oggi vede riconosciuto un fondamento specifico; gli interessi sono molteplici e la questione non è affatto chiara».
«Siamo sempre più convinti – prosegue il Primo Cittadino – che sarebbe necessario sedersi con gli altri sindaci e rivalutare l’opzione AMAM per la gestione del Servizio Idrico Integrato senza permettere a privati l’intromissione nella gestione di un servizio pubblico essenziale come quello della distribuzione idrica. Si avrebbe la necessità del privato di avere un profitto, mentre non sono certi gli investimenti tanto acclamati. Basterebbe infatti entrare in AMAM, anche con una piccola quota, per avere quei requisiti per partecipare ai bandi pubblici per i finanziamenti extrabilancio, mentre l’annessione potrebbe essere effettuata per livelli successivi di necessità, come è accaduto nell’ambito palermitano».
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