Sessantuno diffide, 27 multe e 3 sospensioni dal servizio: mano pesante, sui netturbini di Messinambiente, del commissario Alessio Ciacci. Il funzionario ha tirato un bilancio dell’attività di controllo al personale e in particolare a coloro che “lavorano poco”. “Messinambiente è un’azienda di 564 dipendenti, sul cantiere di Messina ne lavorano 522, di cui 47 amministrativi, 145 per lo spazzamento, 98 nella raccolta, 110 nella RD (di cui 26 nelle isole ecologiche), 17 sorveglianti e capisquadra, 16 nel trasporto in discarica – scrive Ciacci – quando sono entrato in azienda ho avviato la riorganizzazione della struttura aziendale efficientandone la gestione, valorizzando la dedizione e le competenze, contrastando le irresponsabilità, ho investito nella formazione e definito con tutti gli uffici una programmazione di obiettivi strategici di medio periodo.
L’avvio di nuovi strumenti di monitoraggio e controllo, con l’approvazione di un nuovo Codice di comportamento preparato dall’ufficio personale, ha stabilito per la prima volta regole chiare, certe e trasparenti e l’attivazione automatica di sanzioni disciplinari nei casi previsti dallo stesso Codice. Codice che è stato diffuso in azienda e che è pubblicato sul sito, sta già servendo per migliorare il servizio, stabilire regole certe, consegnate e quindi conosciute a tutti – prosegue il commissario –
Non a caso dopo l’avvio di questa nuova procedura sono aumentati i provvedimenti disciplinari. Le nuove regole stabiliscono anche che quei dipendenti che debbono sorvegliare la corretta esecuzione del servizio e non lo fanno sono anche loro passibili di sanzioni. Compiti chiari, regole nette e purtroppo anche sanzioni che visto che stabilite dal Codice, non lasciano spazio ad arbitrio o preferenze.
Un’azienda che vuole strutturare un servizio pubblico serio ed efficiente deve inevitabilmente valorizzare la formazione, la motivazione del personale e la comunicazione ma deve, come in ogni buona famiglia, condividere regole chiare che fanno scattare automaticamente dei provvedimenti. Su alcuni temi abbiamo precisato che occorre essere inflessibili cioè l’etica, la prevenzione infortuni e la cura delle attrezzature”. Per Ciacci le sanzioni sono senza dubbio l’ultima spiaggia nella relazione tra azienda e lavoratore ma “Servono – secondo Ciacci – proprio ad evitare e prevenire comportamenti scorretti, disattenzioni o mancanza di responsabilità.
Purtroppo in questi mesi sono stati somministrate ai lavoratori 61 diffide a non ripetere un comportamento sbagliato, 9 rimproveri scritti, 27 multe e 3 sospensioni dal servizio.
In questa direzione stiamo lavorando a Messinambiente e non a caso sempre più persone stanno cogliendo questo momento, questa svolta, come un’opportunità irripetibile per dimostrare la validità dell’azienda e dedicano passione e tempo, anche oltre gli orari di lavoro, a costruire progetti, ad alimentare la speranza di una città migliore, più pulita e con un’attenzione maggiore al futuro e alla sostenibilità.
Li ringrazio tutti, uno per uno ed invito tutti gli altri a seguirci”.
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