Il Comitato “La Nostra Città”, in merito ai lavori in corso al porto di Tremestieri, si rivolge, preoccupato, alla Capitaneria di Porto, all’Autorità Portuale, alla Regione Siciliana, al Prefetto di Messina per conoscere se l’esecuzione delle opere di dragaggio e smaltimento degli inerti sono eseguiti «secondo le prescrizioni e le normative di legge e se le indicazioni del capitolato d’appalto sono rispettate».
A destare preoccupazioni — anche fra i residenti — le operazioni di dragaggio effettuate da alcuni giorni dalla ditta dei Fratelli Scuttari, con il pontone S. Luca Primo, per liberare i fondali da sabbia e ghiaia. «Stiamo monitorando tale attività — scrive il Comitato — e, con profondo stupore, abbiamo notato che gli inerti prelevati dai fondali vengono scaricati in mare a una distanza di circa 400 metri dalle invasature di “emergenza”».
“La Nostra Città” informa che, nell’arco della giornata, «sono circa quattro le operazioni di “carico” e “scarico” mentre la zona di “smaltimento” a mare è quella che corrisponde, in linea d’aria, all’ex “Alta Marea”. Di tutto ciò sono preoccupati gli abitanti della zona costiera che da anni subiscono la continua erosione del litorale. Siamo infatti al paradosso che la sabbia scaricata in mare tornerà molto presto a riempire di inerti gli approdi rendendoli per l’ennesima volta inagibili mentre il litorale, che avrebbe bisogno di continuo ripascimento, dovrà aspettare la fattibilità di un progetto di protezione del costo di oltre 300 mila euro».
Se alla richiesta di spiegazioni da parte del Comitato non seguiranno risposte, lo stesso si dichiara pronto a presentare un esposto alla Procura della Repubblica «per omessa vigilanza e per procurata inagibilità degli approdi con relativi danni materiali e ambientali alla città».
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