In pole position come candidato sindaco di Messina all’indomani delle dimissioni di Cateno De Luca, il vicesindaco Carlotta Previti ha tenuto ieri, 9 febbraio, la sua diretta di fine mandato nel corso della quale ha mostrato tra grafici e cifre il lavoro svolto in questi tre anni e mezzo. Poi la presentazione dell’I-hub, progetto ambizioso che dovrebbe coinvolgere tutta l’area compresa tra il Porto e la Stazione Centrale, e infine la votazione. «Quanto ti dai?», le ha chiesto il Primo Cittadino. Dopo una breve riflessione la risposta è stata moderata: 7 e mezzo.
Dopo gli assessori Francesco Gallo e Francesco Caminiti, i vertici di AMAM e di Messina Social City, è il turno del vicesindaco di fare il punto sul lavoro svolto da giugno 2018 a oggi. Un lavoro fatto principalmente di cifre, fondi extra-bilancio da rimodulare e attrarre per poter riprogettare la città di Messina: «L’attività che ho svolto – ha spiegato – è stata importante perché i fondi riguardano trasversalmente tutti gli ambiti e le tematiche di cui si deve occupare un’amministrazione pubblica. Quello che ho fatto è stato intanto cominciare a vedere cosa aveva l’Ente “in pancia”, una radiografia dei fondi esistenti. Se esistono dei fondi liberi, questi possono essere usati per altri obiettivi. Ottenere e spendere i fondi è un’attività complessa per un’ente pubblico, certamente è più facile spendere fondi di bilancio».
Previti: «Abbiamo a Messina portato 1 miliardo di euro»
Poi i dati. «Quando ci siamo insediati nel 2018 avevamo 400 milioni di euro non spesi da più di dieci anni, poi abbiamo iniziato una progressione di spesa. Siamo arrivati a 620mila euro al 30 giugno 2020, fino a 1 miliardo e mezzo al 31 dicembre 2021. Io dico che abbiamo portato 1 miliardo perché 400 milioni li ascrivo alle precedenti amministrazioni. Dei 400 milioni delle precedenti amministrazioni il 70% sono fondi risorse assegnate d’ufficio. Del nostro oltre 1 miliardo di euro, circa il 70% deriva dalle nostre richieste, dalle nostre capacità. Quello che ho fatto – ha poi aggiunto – è stato riprogrammare fondi che giacevano nei cassetti e rilanciare al rialzo con reperimento di nuovi fondi, accelerando la spesa. La capacità di spesa dà credibilità. ».
Infine il confronto con i predecessori sui diversi ambiti. Il vicesindaco Previti ha illustrato le risorse già presenti all’arrivo a Palazzo Zanca e quelle messe in campo dalla Giunta De Luca: «Risorse sul risanamento, la precedente Amministrazione aveva 17 milioni di euro del progetto Capacity, adesso abbiamo 290 milioni reperiti in tre anni e mezzo. Sulla rigenerazione urbana c’erano 0 euro, abbiamo reperito oltre 120 milioni di euro, inclusi i 19 milioni per la riqualificazione dell’ex macello. Nel digitale si passa da 8 milioni 799mila euro a oltre 74 milioni, oggi siamo una città digitale. Anche sull’edilizia scolastica si passa da 15 a 80 milioni di euro. Anche il tema dei trasporti è importante, passiamo da 38 milioni a 145 milioni. Questi non sono dati inventati, sono dati frutto di una banca dati che incrocia decreti di finanziamento, riscontro ANAC (quindi con i Cig delle opere pubbliche) e Caronte (il sistema di monitoraggio della Regione), quindi sono dati certificati». Per il rischio idrogeologico, si legge poi nella tabella, sulla colonna “precedente” vediamo 52 milioni, sulla “attuale” 14. Nella tabella non sono presenti i fondi che riguardano la Città Metropolitana.
«Non basta però saper reperire le risorse – ha aggiunto –, bisogna anche saperle spendere. Per quel che riguarda la capacità di spesa del Pon Metro al 31 dicembre 2017 la spesa era 0, quando siamo arrivati noi 0,12, oggi siamo a 68,21%. Per il terzo anno siamo primi in Italia». Il sindaco ha poi ribadito: «Siamo la prima città d’Italia per capacità di spesa nella misura principale che riguarda le città metropolitane, il Pon Metro».
I-hub, il progetto da 71 milioni di euro
Il vicesindaco ha poi illustrato un progetto, di cui vi abbiamo già parlato, che è quello dell’I-hub: «Nella visione strategica di quello che volevamo far diventare la città – ha affermato in proposito Carlotta Previti – ci siamo detti: facciamola diventare una città produttiva, che rilancia il tema dell’occupazione, che frena la fuga dei nostri giovani. Abbiamo insistito perché Messina fosse sede di I-Hub in una zona economicamente speciale. È localizzato in un’area che si trova di fronte al Porto, un’area degradata che comprende l’ex Mercato ittico, i magazzini generali, l’ex Silos Granai. Il progetto è con l’Università. Questa (in foto) sarà la sede dei nostri ragazzi, di imprese e startup. È un terreno di più di 119mila metri quadrati. Il progetto è stato ammesso a finanziamento, si tratta di 71 milioni di euro».
Il progetto, ha poi chiarito il vicesindaco, nasce da un’idea del prof. Villari, che l’Amministrazione ha subito accolto. L’idea è quella di creare un grande centro che accolga al suo interno multinazionali, giovani e startup, sfruttando le opportunità offerte dal creare l’hub in una Zes. «Già Google e Amazon bussano alla porta» ha aggiunto il sindaco Cateno De Luca. «Le grandi imprese che si localizzeranno in questo I-hub, multinazionali, che già si sono informate sui tempi di collaudo dell’opera, avranno l’obbligo di incubare piccole imprese per poi lanciarle sul mercato».
Quando partirà tutto questo? Grazie alla possibilità di avviare l’appalto integrato, ha precisato il vicesindaco, il bando arriverà entro l’estate, entro Natale invece dovrebbero iniziare i lavori (che dureranno 18 mesi).
Come deve essere il futuro Sindaco di Messina?
Per il vicesindaco Carlotta Previti, il candidato sindaco «deve avere un amore per Messina che deve essere superiore a qualsiasi interesse politico, di parte o di ego. Messina non è mai stata amata per come merita. Questa città dotata di un paesaggio meraviglioso e abitata da persone meravigliose deve essere amata come merita. Mi auguro che il prossimo sindaco ami Messina come merita».
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