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Se potessero ci scipperebbero anche lo Stretto: Palermo vuole le opere di Antonello

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tn Antonello1È inequivocabile: Palermo non “rispetta” Messina. La città dello Stretto, come spesso accade, si ritrova a recitare il ruolo della Cenerentola della Sicilia. Ieri sul quotidiano la Repubblica, le dichiarazioni dell’assessore regionale dei beni culturali, Mariarita Sgarlata, sulla possibilità di trasferire la mostra delle opere di Antonello da Messina dal Mart di Rovereto all’Abatellis di Palermo, hanno suscitato rabbia in una città che al grande pittore, al quale tra l’altro ha dato i natali, ha dedicato solo sabato scorso la prima delle Notti della Cultura.

Immediate sono arrivate le dichiarazioni dell’assessore comunale alla cultura, Tonino Perna: «Mi auguro si tratti di un errore di comunicazione, che indurrà l’assessore Sgarlata alla smentita. Se così non fosse, sarei oltremodo dispiaciuto che il progetto proposto dalla Sgarlata non coinvolga in alcun modo la città che ha dato le origini ad Antonello e che gli ha dedicato sabato scorso il primo appuntamento delle tre Notti della Cultura, che prevedeva tra gli eventi anche la presenza al Museo dell’assessore regionale dei beni culturali. Nell’occasione Messina, con 22 location e 36 iniziative, ha reso omaggio al suo artista più popolare nel mondo, con migliaia di presenze che, in considerazione del successo riscosso, hanno indotto gli organizzatori a replicare alcuni eventi nel prossimo fine settimana».

Insomma, si auspica che alla fine ci sia stato davvero un fraintendimento, un problema di comunicazione. Se così non fosse, Messina rischia ancora una volta di perdere un’occasione che le spetterebbe di diritto e per rispetto. La cultura è di tutti, Antonello-artista è di tutti, ma la sua mamma rimane la città dello Stretto. 

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