Scuola, carenza di aule a Messina. La Fauci lancia l’allarme: «Bimbi a casa da mesi»

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La scuola è iniziata da diversi giorni ormai, ma i problemi a Messina non sembrano destinati a finire in questa stagione resa ancora più complicata dalle misure di contenimento del coronavirus. A segnalare un’altra situazione di disagio è il consigliere comunale Giandomenico La Fauci che punta i riflettori sull’asilo Evemero. I bambini iscritti, infatti, non sono ancora potuti tornare a scuola a causa della carenza di aule.

Brevemente, il consigliere di Ora Messina Giandomenico La Fauci, contattato da alcune delle famiglie coinvolte, ripercorre la vicenda: «I bimbi iscritti alla scuola dell’infanzia nei plessi Evemero (a Ganzirri) e Granatari stanno vivendo una piccola odissea. La dirigente scolastica (con una circolare dello scorso settembre) comunicava che le sezioni di questi plessi sarebbero state trasferite all’Istituto Marino, a Faro Superiore e Curcuraci. Il “trasloco”, però, non è mai avvenuto: a Curcuraci, infatti, sono in corso lavori presso la struttura e non si potrà mettere piede fino al completamento. All’Istituto Marino i piccoli alunni non sono ancora entrati; con il Comune che è stato (più volte) sollecitato sia dai genitori che dalla dirigente tramite i canali ufficiali».

Ora la scuola è cominciata da diverse settimane, sottolinea La Fauci, eppure una soluzione sembrerebbe non sia ancora stata trovata: «I genitori – sottolinea il Consigliere di Ora Messina – non sanno come gestire le mattine di questi piccoli a causa dei propri impegni lavorativi. Non possiamo, certamente, imporre a queste famiglie di rivolgersi presso strutture private: in primis perché hanno diritto a un posto in questi asili pubblici, e poi perché i costi previsti non sono, spesso, sostenibili».

«Questa lunga attesa non è più accettabile» conclude Giandomenico La Fauci, che pone l’accento sugli effetti psicologici che la situazione attuale potrebbe avere sui bambini. «Dai tempi del lockdown a oggi – scrive – questi bambini vivono una situazione di mancata socialità e crescita. Il restare confinati in casa per mesi non ha aiutato nella loro conoscenza del mondo, e, adesso, rischiano di restare confinati in casa senza una reale motivazione e senza il supporto di genitori che devono fare i salti mortali tra lavoro e gestione della famiglia».

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