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Coronavirus. Troppi i colleghi contagiati: l’appello dei tecnici sanitari di Messina

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Troppi i colleghi contagiati, servono dispositivi di sicurezza individuale (DPI) e occorre sottoporre a tampone il personale sanitario che presenti anche lievi sintomi del coronavirus: sono questi i punti principali dell’appello lanciato alle istituzioni sanitarie provinciali di Messina dall‘Ordine Professionale dei Tecnici Sanitari di radiologia medica, delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione.

In prima linea dall’inizio dell‘emergenza sanitaria, i professionisti dell’Ordine hanno continuato a svolgere il loro lavoro sebbene, specificano, a fronte di gravi criticità che riguardano tutto il settore della sanità Provinciale di Messina.

Ad oggi, sottolinea l’Ordine, il numero di colleghi contagiati dal coronavirus e deceduti a causa della malattia, è altissimo: ben 60 persone, sottolineano, «probabilmente ammalati perché non tutti sono stati dotati di dispositivi di protezione adeguati nel contatto diretto con pazienti malati». Tra questi si ricorda Francesco, Tecnico Sanitario di Radiologia Medica Francesco del Day Hospital di Endocrinologia e Diabetologia delle Molinette di Torino, «espressione del sacrificio estremo che professionisti come quelli iscritti al nostro Ordine stanno pagando».

Le richieste dell’Ordine Professionale dei Tecnici Sanitari

Alla luce di quanto riportato, l’Ordine Professionale dei Tecnici Sanitari di radiologia medica, delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione di Messina, in rappresentanza di ben 19 professioni operanti nel Sistema Sanitario Nazionale, presenta alcune richieste alle istituzioni sanitarie provinciali.

Queste le richieste, presentate a nome di tutto il Consiglio Direttivo dell’Ordine:

  • dotare, con estrema urgenza, i professionisti sanitari di tutte quelle misure di prevenzione in tema di bio-contenimento e sicurezza (DPI);
  • di pianificare l’effettuazione dei controlli sanitari (tamponi) al personale che presenti anche lievi sintomi di salute in convergenza con quanto sta emergendo a livello di linee guida Nazionali;
  • di concedere al personale sanitario contagiato la possibilità di usufruire di un luogo sicuro dove soggiornare per la quarantena.

Senza tutto questo, sottolinea l’Ordine citando il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, «corriamo il rischio di combattere una guerra con le fionde».

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