Ex Province. Le proposte di De Luca per salvarle dal dissesto arrivano all’Ars

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Il sindaco metropolitano di Messina, Cateno De Luca, continua battersi contro il fallimento delle ex Province e ha presentato all’Ars, questa mattina, insieme ai deputati regionali Danilo Lo Giudice e Vincenzo Figuccia, il testo di un ordine del giorno riguardante un pacchetto di proposte per evitare il dissesto degli Enti.

«Un dissesto – ha detto il Sindaco Metropolitano di Messina  (che però la settimana scorsa ha consegnato la fascia, ndr) – che non servirebbe a nessuno perché il creditore principale è lo Stato e perché di fatto renderebbe impossibile utilizzare le risorse già disponibili, per centinaia di milioni, che sono adesso bloccate dall’assenza dei bilanci».

Questi interventi prevedono:

  • la possibilità di approvare i bilanci 2018 (e per la città metropolitana di Catania, anche 2017) in deroga alle norme di contabilità pubblica, anche in deficit;
  • l’utilizzo degli avanzi vincolati e liberi per il mantenimento dell’equilibrio finanziario;
  • in attesa dell’approvazione dei bilanci, poter comunque avviare l’utilizzo dei fondi provenienti da altri Enti (UE, Stato, Regione) per la realizzazione di investimenti su strutture e progetti;
  • l’utilizzo delle risorse comunitarie del Fondo di Sviluppo e Coesione per 350 milioni nel triennio 2019-2021, a favore delle ex Province. Si tratta di fondi per un totale di 2,3 miliardi di euro, di cui la Regione Siciliana fino ad ora ha impegnato solo 500 milioni;
  • la possibilità di utilizzare le entrate da alienazioni senza alcun vincolo.

Da parte di De Luca, Figuccia e Lo Giudice, viene poi l’invito al Governo regionale a rinviare le elezioni già fissate per il prossimo 30 giugno: «Non ha senso votare per degli Enti di cui diciamo di essere al capezzale – ha detto Lo Giudice – e indire queste elezioni senza occuparsi dei problemi che le ex Province stanno attraversando suona davvero beffardo».

Infine, un attacco è stato rivolto all’ANCI, colpevole, secondo De Luca “di un torpore oppiaceo da cui ha bisogno di disintossicarsi”.

È stata, infine,confermata la nuova “marcia dei sindaci“, che si terrà, questa volta, a Palermo, il 15 maggio alle 11, in piazza dell’indipendenza e vi sono stati invitati tutti i Sindaci metropolitani, i Sindaci e i Commissari dei Liberi consorzi: «Sarà la giornata in cui dovremmo celebrare l’Autonomia della Sicilia, ma che in realtà, per la nostra Regione e soprattutto per le ex Province, non sembra porti molto da celebrare se non quella che sembra vera e propria “stupidaggine” di chi ha risorse e strumenti ma non sa utilizzarli».

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