Un blog per raccontare la cucina siciliana della tradizione e le creazioni nate da sperimentazioni creative: è l’idea vincente di Ada Parisi, giornalista messinese che dalla sua passione ha creato Siciliani Creativi in Cucina, blog in doppia lingua (italiano e inglese) seguito anche da tanti stranieri e molto apprezzato sui social network.
43 anni, nata a Messina, da mamma palermitana. L’arte del racconto e l’amore per il giornalismo, la portano a lasciare la Sicilia prima alla volta di Milano e poi di Roma, dove vive da 10 anni e dove oggi cura il desk interni di un’agenzia stampa nazionale.
Parlare con Ada di cucina non è farsi spiegare qualche ricetta ma lasciarsi raccontare una storia d’amore. Attraverso le sue parole ogni ingrediente diventa un elemento per celebrare gli affetti, la famiglia, la propria terra e le tradizioni con cui è cresciuta.
In ogni famiglia siciliana unita il tempo trascorso ai fornelli è un collante tra le persone care, soprattutto in occasione delle ricorrenze in cui i piatti da preparare aumentano e le varie generazioni si incontrano per rispettare le tradizioni. E’ in questi momenti, a fianco di mamma e nonna, che Ada sviluppa la sua passione. Poi da fuorisede il suo rapporto con la cucina si trasforma: da sussistenza diventa un modo per stare vicina alla persone che ama.
“Come il telefono serve per creare un legame a distanza, preparare un piatto è un modo per chiamare mia madre, farmi dare un consiglio e sentirmi a casa” – spiega Ada.
Quanto e come è nata l’idea del blog?
6 anni fa, dall’esigenza di trovare una valvola di sfogo per lo stress lavorativo. Sono partita da un diario con gli appunti delle ricette della nonna, con l’idea di metterlo in ordine e poterlo trasmettere anche agli altri. A differenza del giornalismo di agenzia, scrivere di cibo mi permette di raccontare il prodotto, spiegare perché usarlo, come sceglierlo e cosa determina il prezzo. Il blog è un modo per divulgare la conoscenza tecnica a un pubblico più vasto.
Come diffondi la cucina siciliana?
Condividere una ricetta per me vuol dire raccontarne la storia e i riti collegati. Se parliamo della pasta incaciata, non è possibile non parlare del Ferragosto, di Mata e Grifone. I piatti della tradizione sono un tesoro di memoria che le persone desiderano conoscere. La cosa più bella è quando i lettori ti dicono che hai ricordato loro una persona cara o risvegliato ricordi.
Solo passione o anche lavoro?
Mi arrivano delle offerte per delle collaborazioni a livello economico. Purtroppo spesso non sono ricevibili perché magari il prodotto non mi piace e quindi non posso accettare di usarlo. La maggior parte delle collaborazioni riguarda ristoranti, lezioni di cucina, show-cooking. E’ un mondo su cui però c’è molto da lavorare, per diffondere questa cultura tra le aziende.
Ada, come descriveresti la cucina messinese?
Una cucina di sostanza, ricca. Per la maggior parte sono piatti ben farciti (le braciole, la pasta incaciata). E’ una cucina legata alla stagionalità e che mantiene bene la tradizione. Ci sono delle pietre miliari che conquistano sempre!
Come ci si divide in cucina tra tradizione e creatività?
Prima devi conoscere la tradizione. Poi, quando sai bene la tecnica, è possibile innovare. Ci sono persone nate per creare cose nuove, mettere insieme abbinamenti e consistenze.
La cucina rappresenta il mio modo di essere, mi piace prendere due prodotti che nessuno abbinerebbe e vedere cosa succede.
Natale è alle porte. Cosa consigli di mettere in tavola?
A Natale si usa la frittura, ma i fiori di zucca li lasciamo agli altri. Noi abbiamo i nostri arancini che sono unici, in tutta la Sicilia.
Poi braciolettine abbinate ad un’insalata di arance e finocchi.
Come dolce una cassata al bicchiere, più moderna e rapida.
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