Musica, arte e cultura, insieme in uno dei luoghi più suggestivi di Messina. Si è conclusa ieri sera la prima giornata del Capo Peloro Fest: l’evento che meglio racchiude l’impegno che la Pro Loco Capo Peloro dedica al territorio, per valorizzare tutte le particolarità della nostra terra. Centinaia i messinesi che hanno reso viva la spiaggia sotto il Pilone che ha fatto, e che farà anche oggi, da cornice all’intera manifestazione.
“Dalla Terra al Mare” è il tema centrale di quest’anno, pensato per invitare i messinesi a riflettere sugli accadimenti che ultimamente si stanno verificando proprio nel Mar del Mediterraneo, e così è stato. Ad aprire la serata, infatti, è stato Shatta Gully, un ragazzo della Sierra Leone di soli 19 anni. Shatta, come tanti altri, ha affrontato il viaggio dalla sua terra alla nostra, dove ha subito iniziato a dedicarsi al suo unico grande sogno: cantare.
«Con le mie canzoni – racconta Shatta Gully – voglio spronare le persone a lottare per i propri sogni e credere in loro stessi. Io sono arrivato qui poco più di un anno fa e questa è la prima volta che mi esibisco in pubblico. Spero, col tempo, di poter crescere come artista e diffondere la mia musica».
La serata è proseguita con le presentazioni di due libri, entrambi di autori siciliani che, con le loro parole, hanno voluto raccontare un po’ della storia della Sicilia, delle tradizioni e dei miti legati alla città di Messina. “Tatato” è il primo libro del giovane studente Gianmarco Olrando che narra le vicende di un attore palermitano, facendo viaggiare il lettore indietro nel tempo, fino alla Palermo degli anni ‘70.
“Alla scoperta della città di Risa”, invece, è il secondo libro di Grazia La Fauci. Il testo è stato pensato per i più piccoli e come il precedente “Mitero della Laguna”, sarà adottato da diverse scuole messinesi come libro di lettura. Il racconto svela i segreti del Lago di Ganzirri sotto le cui acque, secondo un’antica leggenda, giace una città sommersa.
Il filo conduttore di tutta la serata, però, non poteva che essere la musica, rigorosamente siciliana. Ad alternarsi sul palco sono stati i Silver Bullets, armati di chitarra e batteri, Ka Jah City e gli attesi Kunserto che hanno davvero fatto breccia nel cuore dei presenti con la loro famosa Mokarta. Questo, senza dubbio, il momento più coinvolgente dell’intera giornata, che ha visto giovani e adulti cantare a squarcia gola una delle canzoni simbolo della storia della musica made in Siciliy. Ad accompagnare il Fest fino a tarda notte, invece, ci ha pensato il Dj set di Papalia insieme al Visual Dj Vincio.
«Siamo contentissimi ed entusiasti perché le nostre aspettative sono state superate: siamo riusciti ad inondare la spiaggia di Capo Peloro – ha dichiarato a fine serata il Presidente della Pro Loco Capo Peloro, Domenico Cutugno. Speriamo che nei prossimi anni il Capo Peloro Fest si possa prolungare e che questa spiaggia torni ad essere la risorsa fondamentale di cui questo territorio si deve nutrire».
E oggi pomeriggio, a partire dalle ore 18:00, si ricomincia.
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