Alla notizia che il servizio tranviario potrebbe essere sospeso, proposta venuta fuori durante l’ultimo incontro del sindaco Cateno De Luca con il direttore generale dell’ATM Daniele De Almagro, su un coro di NO si è sollevato contro il primo cittadino.
La reazione del centrodestra
«Il Centrodestra non ci sta ad assistere alla fase dello sfascismo del Sindaco De Luca!». Queste le parole del consigliere comunale Dino Bramanti. «L’ATM, quando si è parlato di potenziare, ripianare, rivalutare e tutelare i lavoratori ha avuto il riconoscimento da parte del Centrodestra per lo sforzo mirato al cambiamento. Durante il lungo incontro con i dirigenti si parlò anche delle nuove vetture elettriche in arrivo e del nuovo personale già selezionato (è questo forse il problema?) e del recupero e dell’impiego di 11 milioni di euro. Adesso si paralizzano, senza alcuna logica, le attuali esigenze dei trasporti e nuove possibilità di lavoro». Scelte non condivise, quindi, su cui il centrodestra si dice pronto a dare battaglia nell’aula consiliare:«Non possiamo che disapprovare queste modalità di avvio, confermando la piena e convinta opposizione in aula ad iniziative contrarie all’interesse e alla logica di sviluppo della Città di Messina».
Il Movimento 5 Stelle è pronto a rivolgersi alla Corte dei Conti
Anche i consiglieri del Movemento 5 Stelle, all’unanimità, si dichiarano contro la possibile interruzione del servizio tranviario. «È un’opera pubblica realizzata con soldi della collettività. Anni e anni di lavoro gettati alle ortiche».
«Eliminare il tram significa eliminare un’opera pubblica realizzata con soldi della collettività: questo si chiama danno erariale e nel caso accadesse saremo costretti a sporgere denuncia alla Corte dei Conti». Dichiarazioni forti dei consiglieri pentastellati che puntano il dito contro la nuova Amministrazione: «Sospendere il servizio evidenzia chiaramente la totale inadeguatezza e incompetenza di questa amministrazione sul tema della viabilità. Il tram è un servizio fondamentale per i messinesi, la spina dorsale della mobilità a cui si collegano i bus dei villaggi, ovvero le zone della città che maggiormente rischiano di essere penalizzate con la soppressione delle linee urbane periferiche: gli autobus da destinare al posto del tram sarebbero infatti sottratti ai villaggi ed interi quartieri resterebbero senza Servizio Pubblico».
A preoccupare il M5S non è soltanto l’eventuale ipotesi della sospensione del servizio tranviario ma che conseguenze che questa scelta provocherebbero su Messina.
«Il pericolo che si corre è quello di inondare la città di mezzi privati, senza considerare la conseguente perdita dei contributi di un milione e duecentomila euro erogati ad hoc dalla Regione e dei fondi erogati a fronte di chilometri che non verrebbero più percorsi. Con l’eventuale sospensione del servizio, inoltre, verrebbero gettati alle ortiche anche i parcheggi di interscambio, le stazioni della metroferrovia ed anni e anni di lavoro per fare in modo che la città di Messina fosse all’avanguardia in tema di trasporti pubblici».
«Così facendo,senza coinvolgere la città ed il consiglio comunale che la rappresenta, il sindaco distruggerebbe il sistema di trasporto ed un servizio sociale che appartiene alla collettività – concludono i consiglieri – rendendo da subito tutti i messinesi un po’ più poveri».
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È una scelta…idea azzardata ma vorrei…comprenderne i benefici qualora accadesse !!! Vedremo .