Sul tetto del Cas l’incontro con i deputati. Gazzara e Bartolotta non sono ottimisti

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casello villafrancaLe speranze di tornare a lavoro per gli esattori stagionali dei caselli autostradali sono ridotte al lumicino. Da due anni, alcuni anche di più, sono a casa perché il Consorzio che gestisce la Messina-Palermo e la Messina-Catania non li chiama. Dalla scorsa settimana una sessantina di precari, senza sigle sindacali al seguito, sta “occupando” il tetto degli uffici di contrada Scoppo dove c’è la sede del Consorzio Autostrade. Chiedono la stabilizzazione nell’organico dell’ente regionale o in alternativa essere richiamati in servizio per poter guadagnare qualcosa. Oggi l’incontro con i deputati regionali Panarello, Zafarana e Greco. La commissione Lavoro dell’Ars aveva approvato, nel maggio scorso, un atto per richiamare ai caselli i precari stipulando contratti interinali. Il commissario del Consorzio autostrade, Nino Gazzara, risponde: “Conosco la risoluzione della Quinta Commissione dell’assemblea regionale, ho già scritto alla Regione per sapere cosa fare ma voglio ricordare che questi precari facevano parte di una graduatoria scaduta nel 2007 e che oggi è illegittima; se il governo regionale mi autorizza – prosegue Gazzara – il Cas può pubblicare un bando ad evidenza pubblica per chiamare con contratti interinali gli esattori ma non è detto che secondo i requisiti vengano selezionati coloro che sono in protesta; è possibile che a Belluno, ad esempio, ci siano persone con requisiti maggiori”. L’assessore regionale ai Trasporti, Nino Bartolotta, prosegue: “Quella graduatoria non si può riesumare, il governo Crocetta sta vagliando molte ipotesi ma non ce ne sono di concrete; il bando per la somministrazione lavoro non può essere fatto ad hoc per questi precari; ritengo invece, ma i tempi non sono brevi – continua Bartolotta – che in vista di una riorganizzazione del Consorzio autostrade e dei servizi possano essere battute altre strade, una soluzione immediata per loro non c’è, ho già parlato con questi ragazzi e ho spiegato come stanno le cose”. @Acaffo 

 

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