Messina. Nuova replica di Cateno De Luca: «La trasparenza non abita a casa Accorinti»

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Dura la nuova replica di Cateno De Luca a Renato Accorinti. Dopo essere stato accusato dall’ex sindaco di sperperare denaro e di aumentare i posti di clientela, il primo cittadino ribatte senza peli sulla lingua, tornado a parlare dello “sfruttamento” di Palazzo Zanca e delle partecipate per interessi privati, puntando nuovamente i riflettori sull’operazione “Terzo Livello” e parlando di poca trasparenza da parte di Accorinti.

«Renato non ha ancora compreso che l’era delle manifestazioni no ponte sostenute dalle società dei traghetti privati è finita?

Avvisate Accorinti che qualcuno sta continuando ad usare la sua identità per tentare di mettere una pezza ad un buco che diventa ogni giorno più grande.
L’ultima inchiesta su politica e affari, da un lato, e la nostra quotidiana attività per porre rimedio alle scelte ‘strampalate’ dei nostri predecessori, dall’altro, stanno mettendo Accorinti ed i suoi sodali in grande apprensione. Il fatto che Renato non ha compreso (o finge di non comprendere) è che mentre lui girava l’Italia predicando pace e amore e raccontando di una immaginaria rivoluzione, qualche furbetto utilizzava il Palazzo municipale e le partecipate per farsi i fatti suoi.

Tra i numerosi episodi, che cominciano ad emergere nella loro gravità, il più odioso – in una città che non offre lavoro ai giovani – è certamente quello di aver consentito che nelle partecipate si creassero scorciatoie per l’assunzione di presunti raccomandati, imitando con più astuzia metodi da prima Repubblica.  Dopo il caso messina servizi – Amam, oggi è di attualità quello degli autisti Atm che, con l’escamotage dei contratti a tempo determinato prorogati per tre anni, stavano per diventare dipendenti comunali a tutti gli effetti senza concorso.

Nessuno ha fino ad oggi potuto conoscere la graduatoria della selezione degli autisti del 2016 perché la trasparenza non abita a casa Accorinti (specie quando si tratta di questioni che potrebbero avere, come hanno avuto, rilevanza penale!).

Noi vogliamo dire basta all’omertà ed ai giochetti sulla pelle di chi non ha santi in Paradiso per trovare lavoro!

Chiediamo allora che venga senza indugio pubblicata quella graduatoria, evitando che l’Atm subisca altre condanne (l’ultima è di qualche giorno fa al Tar di Catania) per la scarsa trasparenza!
E chiediamo anche a tutti gli interessati a tale selezione di collaborare con gli inquirenti per segnalare eventuali ulteriori casi di raccomandazioni o di abusi. Si potrebbe continuare con i 20 milioni di euro che erano pronti per le coop sociali, perpetuando un contesto di precariato che è sempre stato terreno di caccia per la politica clientelare. Per il resto, se qualche lettore sotto l’ombrellone avesse voglia di ricordare le mirabili gesta dell’amministrazione Accorinti potremmo dire molto altro.

Dalle condizioni indecorose di strade e spazi pubblici al risanamento mai avviato. Dalle scuole prive di locali e sistemi di sicurezza al piano di rientro mai definitivamente approvato. Dalla variante al PRG che guardava agli interessi di pochi ai bambini delle scuole lasciati per anni senza mensa e senza scuolabus… e potremmo continuare.

Su questo e molto altro invito Accorinti ad un dibattito pubblico, così potrà riappropriarsi della sua identità senza intermediari interessati.

Su una cosa Renato ha ragione: la campagna elettorale è finita e da come è finita si comprende quale sia il giudizio della gente sul suo operato. Noi non useremo mai l’argomento ‘colpa di quelli che c’erano prima’ perché sapevamo che la situazione era grave e perché non cerchiamo alibi.

Certamente non ci aspettavamo di scoprire che negli ultimi cinque anni fosse così facile piegare la struttura amministrativa a vantaggio di pochi e a danno di tutti. Questo è il fatto che Accorinti si ostina a non capire e che i suoi amici cercano di nascondere con polemiche pretestuose».

Parole dure nei confronti di Renato Accorinti, che si aggiungono ad un botta e risposta animato che vede ex e attuale sindaco mettere sul tavolo i problemi chiave della città di Messina.

(1987)

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