Acr Messina, Marra: ” C’è un problema psicologico”

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Il ko di Monopoli potrebbe rivelarsi fatale per Sasà Marra, la cui esperienza sulla panchina del Messina potrebbe essere giunta davvero al capolinea. Che quella nei confronti del tecnico campano fosse una fiducia a tempo lo si era capito, ma la prestazione altamente negativa del “Veneziani” rende quasi inevitabile il cambio della guida tecnica. Molle, privo di ardore agonistico ed incapace nel fare due passaggi corretti uno dopo l’altro, in terra di Puglia va in scena un Messina da horror, che certamente non migliora un quadro già poco edificante, come testimonia  il fondo della classifica  distante appena due lunghezze.

marraUna situazione figlia degli ultimi cinque ko in sei gare, ma a preoccupare è soprattutto la tenuta psicologica di una squadra che sembra entrata in un pericolosissimo vortice. Dopo una prima mezzora tutto sommato discreta, Pozzebon e compagni hanno staccato la spina  a causa del vantaggio pugliese firmato Montini, dando vita ad una prestazione per lunghi tratti inguardabile: “Per mezzora abbiamo tenuto il campo e siamo anche andati a concludere. Peccato per alcune situazioni non sfruttate. Poi in una fase di disimpegno siamo stati ingenui e abbiamo fatto il gioco dei loro attaccanti. Dopo lo 0-2 si è sentito il peso psicologico del ko del derby e del nostro pessimo momento. Non abbiamo avuto la forza di reagire. Dovremo lavorare per provare a uscire da questa situazione. In settimana tutti mi davano già al macello e i ragazzi, con cui abbiamo un buon legame, hanno risentito mentalmente di questo”.

15 gol al passivo ed una difesa colabrodo, dove neanche il tato atteso ritorno di Rea è servito a cambiare marcia: “Sull’1-0 Rea forse ha pagato la troppa sicurezza nel giocare la palla, ma ha lottato fino alla fine. Ci sta qualche imprecisione quando non giochi per tanto tempo. Non è in condizione, abbiamo tanti giocatori che devono ancora accumulare minutaggio”.

Infine un appello ai tifosi: “Siamo in difficoltà e confidiamo nell’aiuto dei tifosi, che devono proteggere la squadra come soltanto loro sanno fare. Sono amareggiati, arrabbiati, in questo momento in cui tutto va male devono aiutarla a reagire. Mi rendo conto che è difficile chiederglielo, ma non vedo altre soluzioni. Ricordo che dopo la sconfitta di Avellino il martedì vennero al campo a incitarci. Cito i miei tempi perché l’obiettivo è più importante degli uomini, che passeranno”.

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