La tanto attesa conferenza stampa è arrivata. A distanza di nove giorni dal disastroso derby con la Reggina, Pietro Lo Monaco ha deciso di vuotare il sacco ed analizzare il clamoroso fallimento a cui è andato incontro. Questa mattina, nella sala stampa del S.Filippo, il patron ha ribadito nuovamente la volontà di lasciare la squadra. “La decisione l’ho presa da tempo – spiega Lo Monaco – il 30 giugno lascerò il Messina. Da presidente, mi assumo la responsabilità della retrocessione, abbiamo fallito dal punto di vista tecnico. Nonostante ciò, chi verrà dopo troverà una società sana dal punto di vista economico e con tutte le carte in regola per chiedere il ripescaggio in Lega Pro. Abbiamo vinto il campionato dei conti, sono disponibile a cedere senza chiedere nulla in cambio”.
Lo Monaco si dice responsabile, eppure individua tanti colpevoli:
Amministrazione comunale: “Il sindaco si considera uomo di sport – precisa Lo Monaco – ma alle parole non ha mai fatto seguire i fatti. Abbiamo utilizzato gli impianti S.Filippo e Celeste da abusivi per quasi tutta la stagione, la convenzione per gli stadi è stata infatti firmata solo a marzo. Il Comune ci ha promesso due aree in cui avremo costruito dei piccoli centri sportivi, alla fine si è scoperto che tali spazi non potevano essere assegnati all’Acr Messina. Abbiamo restituito decoro a uno stadio che cadeva a pezzi, l’amministrazione ci ha inviato varie comunicazioni in cui ci chiedeva dei soldi per l’utilizzo del S.Filippo”. Lo Monaco torna anche sui concerti di Jovanotti e Vasco Rossi previsti a luglio. “Il Messina verrà sfrattato dalla propria casa – continua il patron – visto che lo stadio verrà utilizzato dagli organizzatori per diverse settimane. Per i concerti la totale agibilità dell’impianto sarà garantita, noi ci siamo dovuti accontentare di una limitazione a 6.900 posti per l’intero anno”.
Imprenditoria locale: “Quando ho rilevato la società – spiega Lo Monaco – mi sono trovato davanti a tanta gente che vantava crediti. Ho avuto un minino sostegno da parte dell’imprenditoria messinese, ho dilapidato un patrimonio che avrei preferito impiegare per i bisognosi. Sfido chiunque a prendersi questa squadra, non lo farà nessuno”.
Città: “Nonostante i due campionati vinti – precisa il presidente del Messina – la risposta della piazza è stata pessima. 300 abbonamenti dopo la promozione nei professionisti, quest’anno non siamo arrivati neanche a tremila tessere. Le multe che ho dovuto pagare hanno quasi superato gli incassi dell’ultima stagione. Salvo solo quei 400 fedelissimi a cui va il mio ringraziamento e ci tengo a mettere da parte i 50 sciacalli autori degli scontri dopo la partita con la Reggina”.
Calciatori: “Tecnicamente la squadra aveva tutte le carte in regola per ottenere la salvezza. Abbiamo scelto uomini che hanno manifestato gravi limiti dal punto di vista caratteriale, questo ha influito molto nel corso dell’intera stagione. Abbiamo perso punti preziosi perchè molti elementi, mentalmente, non erano adatti alla categoria”.
Lega Pro: “Ci aspettavamo di giocare i play-out con il Savoia e invece la Lega ha rivoluzionato tutto restituendo i punti alla Reggina. Una situazione che ci ha penalizzato fortemente. Avevo pensato di ritirare la squadra per protesta, poi di presentarci a Torre Annunziata invece che a Reggio Calabria. Inacettabile”.
Secondo Lo Monaco nessuno ha finora bussato alla sua porta per rilevare la società. “Non si è visto un cane – spiega – solo un folle prenderebbe il Messina vista la mancata risposta della piazza. Da parte mia, assicurerò l’iscrizione al campionato di serie D, sarà il mio ultimo atto. Scuse? Non devo chiederle a nessuno, semmai le pretendo”.
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