Antonio Soraci, il messinese che ci sa fare con i sogni

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Antonio Soraci, 39 anni di Messina, è direttore creativo di Sincromie, una delle realtà più interessanti della Sicilia e non solo. Con il suo studio creativo multidisciplinare, Antonio e il suo team hanno fatto un viaggio lungo un sogno da Messina a Milano. «Messina non è il posto giusto ma ci sono davvero tantissimi talenti». 

Dal writing a Sincromie

Se non avete mai sentito parlare di Sincromie – studio creativo multidisciplinare nato a Messina una decina di anni fa – vi siete persi un pezzo importante di questa città. Lui, Antonio Soraci è uno dei creativi più interessanti in circolazione, che ha trasformato un sogno in un progetto di altissimo livello.
«Nasce tutto dal mondo dell’hip hop, stilizzavo delle lettere e poi sono passato a stilizzare degli elementi grafici. Il primo graffito a cui ho partecipato si chiamava “Estate ’96” ed eravamo a Villafranca. Il mondo dell’hip hop è centrale nella mia vita. Tutto lo sviluppo professionale ha un contatto strettissimo con questo mondo. Poi ho visto un amico che lavorava alla copertina di un album dei Fuori Fase e da lì ho iniziato a capire come funzionava il mondo della grafica. Sono partito lavorando in una tipografia, poi sono passato in un’agenzia messinese ma sapevo che non mi bastava e volevo approfondire. Così, mi sono iscritto allo IED di Roma. Ho lavorato lì per due anni ma sentivo che la situazione mi stava stretta. Volevo prendere delle decisioni, assumermi delle responsabilità. Volevo fare qualcosa di mio».

Quindi a 28 anni Antonio decide di tornare sull’Isola e di creare, insieme al suo ex socio Giuseppe Irrera, Sincromie. Realtà nata inizialmente come studio grafico. «Lavoravamo sul territorio. Abbiamo girato diversi videoclip musicali: Tony Canto, Clementino, Ghemon, Paura, Mirko Miro. Adesso stiamo vivendo una seconda fase e siamo diventati uno studio creativo multidisciplinare che lavora su tutto il territorio nazionale». Oggi Sincromie è una casa di produzione video e foto, digital factory e laboratorio di graphic design. «Curiamo la creatività e la produzione di contenuti. Il contenuto può essere una fotografia, una serie di post per i social o ancora meglio – quello in cui siamo specializzati – creiamo contenuti integrati come noi. Decliniamo un’idea attraverso linguaggi diversi».

Sincromie, come si realizzano i sogni

 

 

 

 

Da Messina a Milano, il viaggio è lungo ma ne vale la pena. «Ho sempre avuto questa idea di andare fuori ma quando lavori a livello locale sai di dover fare un gradino per volta. Poi ho visto questa intervista a Ugo Parodi Giusino – fondatore della siciliana Mosaicoon, e si faceva sempre più forte il pensiero di voler creare qualcosa di importante. Così ho mandato una mail a Ugo, ci siamo incontrati e sono iniziati i primi lavori insieme. Il primo progetto è stato per Emergency con il primo video in animazione grafica. Per ambire a palcoscenici importanti ci siamo messi alla prova. E da qui siamo arrivati a Milano. Io e Sandro, (Sandro Di Bella, socio di Antonio, ndr) siamo partiti come Totò e Peppino con la valigia di cartone, ci siamo presentati con i nostri lavori e abbiamo iniziato a lavorare per tv e agenzie tra Milano e Roma».
Antonio realizza i suoi sogni perché riesce a vivere nel presente ed è sicuro delle potenzialità del suo progetto. L’approccio è quello giusto e i fatti lo confermano.

«Volevo lavorare fuori perché sapevo che il nostro lavoro in quel tipo di contesto poteva essere valorizzato e potevamo fare quello che ci piaceva. Sapevo che il nostro valore era importante ma Messina era un posto sbagliato, così ho deciso di spostarmi dove potevamo essere apprezzati e il progetto poteva essere amplificato. Voglio sottolineare che la produzione è messinese. Messina è un posto sbagliato per vendere il nostro lavoro ma a livello di talenti è un posto giustissimo. Qui c’è una voglia di capire e di conoscere che a Milano non trovi. Anche se dovessi spostarmi definitivamente a Milano, non chiuderei mai lo studio di Messina. Non credo nella città ma credo nelle persone e nei talenti che esistono. A Messina non c’è un’idea di comunità, c’è moltissima invidia, non c’è voglia di cooperare, di eccellere, di progredire. Dalla politica vorrei uno sguardo focalizzato sullo sviluppo e sulla meritocrazia. Nel mondo culturale, invece, vedo moltissimo fermento, servirebbe dare sostegno e corpo. In questo, Messina è più che viva, è vibrante».

Sincromie, da Messina e Milano

 

In questa seconda fase, Sincromie si concentra non solo sull’aspetto visuale – da sempre stimolo iniziale per ogni progetto – ma anche sul concetto. Non a caso, lo studio messinese, è stato scelto per la cerimonia d’apertura
dell’edizione 2019 degli YDA – Young Director Award, evento di premiazione dedicato ai registi emergenti, inserito all’interno del Festival Internazionale della Creatività Leoni di Cannes. «Questo lavoro rappresenta il Manifesto del nostro studio. È nato tutto da un amico di Milano, Karim Bartoletti – socio ed executive producer di Indiana Production. È il mio primo cortometraggio e ho messo dentro tutto quello che mi piace». L’opera si ispira a una frase dell’architetto Renzo Piano, il lavoro creativo è come guardare nel buio senza paura. «Quando entri in una stanza buia inizialmente hai paura ma se hai il buon senso di aspettare, gli occhi si abituano alla condizione di scarsa luce e inizi a intravedere quello c’è. Nei nostri lavori c’è sempre un artista centrale, una ricerca, un input visivo. L’immagine è sicuramente una delle cose più importanti, quasi inconscia che poi si concretizza e diventa contenuto».

Sarebbe davvero lunghissimo l’elenco dei progetti realizzati da Sincromie. Tra gli ultimi lavori: il video commissionato da Sky per il Gran Premio del Giappone e UnMute Art in occasione della mostra di Andy Warhol alla Basilica di Pietrasanta a Napoli. «Quando Sky ci ha chiamati siamo stati davvero felici. Conoscevano il nostro stile e ci hanno detto di fare questa cosa perché eravamo perfetti. Siamo stati molto contenti del risultato. Per quanto riguarda UnMute Art, invece, abbiamo realizzato – grazie a Valentina Amenta e il team DLV BBDO con a capo Stefania Siani – 4 videoguide animando quattro personaggi di quattro opere di Warhol. Inquadrando il quadro, come un vero e proprio QR code, parte l’animazione per il non udente. Il quadro stesso ti spiega la genesi dell’opera. In questo lavoro, la parte visiva è stata un sfida e il riflesso sociale è stato fondamentale, un lavoro con una finalità alta. Adesso questo progetto verrà presentato all’ IF! Italians Festival organizzato e promosso da ADCI e UNA e speriamo di vincere».

Sincromie e il suo team straordinario

Senza la sua squadra, Sincromie probabilmente non sarebbe la stessa realtà. Ad oggi lo studio è composto dai 12 ai 15 collaboratori e la maggior parte – anche quelli che lavorano a Milano – sono messinesi. «Il sogno ha bisogno di una struttura forte. Uno studio multidisciplinare come il nostro funziona solo se c’è un grande team. La forza del team è centrale. Quando arriva un’idea tutti sanno già cosa fare, si sa collaborare che è una cosa difficilissima e nel nostro lavoro, la fortuna è questa. Grazie alla forza del team siamo riusciti a fare il passo e arrivare a Milano. Posso sicuramente affermare che il mio è un team straordinario».

Antonio Soraci ha la capacità, non solo di fare squadra ma di essere un vero leader, che sa trasmettere obiettivi e passioni. «Non mi piace incensarmi, quello che vedo nei ragazzi è che credono nel progetto. Spingere fuori questa realtà è stato difficile. Credo che per raggiungere i nostri obiettivi dobbiamo fare sempre la cosa più straordinaria e non ordinaria. Non basta essere bravi, devi essere votato al sacrificio.  Devi essere affamato per arrivare oltre, per competere devi avere voglia di progredire. Se ti siedi perché sai di essere bravo non vai da nessuna parte. Il talento non basta, ci vuole passione costanza, pazienza. Non bisogna fermarsi alla prima intuizione, bisogna studiare, guardarsi attorno, allargare lo sguardo. Ci devi credere ed essere disposto a fare delle rinunce. È un’impresa sennò non si chiamerebbe sogno. Adesso stiamo cercando di strutturare un progetto per formare i ragazzi, mi piacerebbe molto realizzare una cosa del genere».

 

  • Stefania Sottile, da 4 anni a Sincromie: mi piace molto l’animazione e il character design;
  • Germano Cucinotta, da 2 anni a Sincromie: le persone che ci lavorano;
  • Giusi D’Arrigo, in Sincromie dal 2015: riusciamo a collaborare sempre in modo diverso e mescolare le nostre competenze;
  • Noemi Crisà, da 3 anni a Sincromie: è un realtà importante e bizzarra nel senso più positivo del termine;
  • Roberto Miroddi, da 7 mesi a Sincromie: progettare prodotti creativi dove tecnica e gusto si intrecciano;
  • Daniele Caporarello, da 1 mese a Sincromie: poter aver accesso a una professionalità molto alta e imparare cose nuove;
  • Simone Allegra, da 7 anni a Sincromie: il lavoro di squadra;
  • Arianna Agostino, da due anni a Sincromie: i miei colleghi, soprattutto Stefania.

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