Fino al 30 giugno sarà possibile inviare la presentazione delle domande di concessione dei contributi per il mantenimento delle dimore storiche in Sicilia. Prorogata così la data di scadenza, già fissata il 30 maggio, a seguito della sospensione di molte attività causa coronavirus.
«Il mantenimento in buono stato del patrimonio immobiliare siciliano – dice Alberto Samonà, assessore dei Beni culturali e dell’identità siciliana – è obiettivo importante del governo regionale.»
I contributi della Sicilia per le dimore Storiche
Adesso slitta al 30 giugno la possibilità di presentare domanda per il contributo che l’Assessorato regionale dei Beni culturali e dell’identità siciliana fornisce ai privati per l’esecuzione di interventi conservativi, di restauro, consolidamento e manutenzione, interventi di urgenza e somma urgenza per eliminare le situazioni di rischio, abbattimento di barriere architettoniche, adeguamento degli impianti.
«Le dimore storiche – continua Samonà – rappresentano una preziosa testimonianza del passato il cui mantenimento non può essere affidato alla sola buona volontà e alle risorse dei privati che, spesso con grandi sacrifici personali, ne tengono viva la memoria. La proroga del termine di presentazione delle domande, in un momento così difficile quale quello che ci stiamo apprestando a superare, è un segno di doverosa attenzione.»
Le dimore siciliane
Per dimore storiche si intendono tutti gli immobili che assumono un interesse culturale, storico e antropologico dal punto di vista della dimora umana. Si tratta non solo di ville ma anche castelli, alberghi e manieri.
In Sicilia ci sono moltissime dimore storiche trasformate in residenze alberghiere o strutture museali. Per citarne qualcuna: Casale Modica a Noto, Palazzo Spadaro Libertini a Caltagirone, Fattoria Mongerrate a Isnello, a Messina, fra tutte Villa Pulejo, dimora storica ottocentesca.
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