“Depero Mito Presente” non poteva essere titolo più adatto per la mostra al Museo d’Arte Contemporanea a Palazzo Riso di Palermo, che racconta uno dei più importanti esponenti del futurismo: Fortunato Depero. Tra quadri, bozzetti, manifesti pubblicitari, arazzi, sedie e marionette ci si perde nel mondo dell’artista che riusciva a vedere al di là degli orizzonti precostituiti dell’arte classica italiana.
Curata da Nicoletta Boschiero, la mostra nata in collaborazione con il MART di Rovereto, si sofferma su quattro momenti particolari della vita dell’artista: 1918 con i Balli Plastici, 1922 con il Cabaret del Diavolo, l’appendice dedicata al viaggio di Depero in Sicilia nel 1926 e il periodo trascorso a New York tra il 1928 e il 1930.
La mostra di Depero a Palermo
L’occasione per prendere un treno che da Messina vi porta a Palermo è arrivata: c’è la mostra di Depero che vi farà comprendere quanto quest’uomo, nato a Fondo nel 1892, riuscisse “a essere avanti” rispetto agli altri. Per Depero, infatti, era necessario rivedere l’arte italiana che doveva farsi materia plastica, ferrosa, gommosa, come le opere realizzate da Boccioni o Prampolini. Così da interpretare l’arte nella sua accezione più suggestiva e ideale.
«Occorre coraggio e grande amore per il genio italiano che è – scriveva Depero, in uno dei suoi manifesti – sempre costretto a emigrare per raccogliere riconoscenza». Manifesti come quello dedicato alla “Ricostruzione Futurista dell’Universo“, in cui l’artista parla di superare e solidificare certi linguaggi come l’impressionismo e plasmare l’atmosfera con opere che parlino di stati d’animo. «Noi futuristi vogliamo realizzare questa fusione totale per ricostruire l’universo rallegrandolo, cioè ricreandolo integralmente. Daremo scheletro e carne all’invisibile, all’impalpabile, all’imponderabile, all’impercettibile».
La Sicilia di Depero
Visitare la mostra di Depero ci permette di scoprire la sua passione per la Sicilia. È il 1926 quando partecipa alla IV Biennale Calabrese d’Arte e d’Industrie Artistiche di Reggio Calabria ed è l’anno dopo, nel 1927 che organizza, insieme a Guglielmo Jannelli e Pippo Rizzo, una mostra di tarsie, arazzi e cuscini presso la libreria Principato di Messina. Insomma, la visione di Depero stimola e costruisce nuovi immaginari possibili nonostante diceva Boccioni: «In Italia le energie intellettuali sono fiaccate sotto il peso di una sdruscita e avvilente tradizione millenaria, fra l’ignoranza e la malafede».
Proprio per questo, tornando all’inizio di questa storia, “Depero Mito Presente” è il titolo più giusto: dobbiamo essere in grado di immaginare nuovi futuri, utopici, in grado di sollevare il nostro intelletto; dobbiamo avere il coraggio di superare algoritmi e feed e costruire quello che davvero ci rappresenta; perché se lo possiamo pensare, allora, in qualche modo, lo possiamo anche realizzare. Questa è la forza più grande del pensiero deperiano.
La mostra è visitabile fino al 15 gennaio 2023. A questo link per i biglietti.
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