La Sicilia accoglie i profughi provenienti dall’Ucraina. Almeno due milioni di profughi hanno lasciato l’Ucraina in queste prime due settimane di guerra, secondo le ultime stime dell’UNHCR, l’agenzia ONU per i rifugiati. Alcuni di questi sono già arrivati sull’Isola, dove nel frattempo sono stati allestite delle zone di accoglienza nei principali aeroporti regionali, a Palermo e a Catania, dopo il via libera dato dal presidente Musumeci per l’attivazione della macchina dell’accoglienza.
Circa una ventina tra adulti e bambini sono atterrati nel pomeriggio di ieri, martedì 8 marzo, al Falcone-Borsellino in seguito a un viaggio in aereo da Cracovia, in Polonia. Il desk di assistenza nello scalo del capoluogo siciliano è stato creato da Gesap, che gestisce l’aeroporto, insieme alla direzione aeroportuale Sicilia Occidentale dell’Enac e della Polaria, la Polizia di Frontiera e il Comune di Palermo.
Mediazione culturale, ma anche tamponi antigenici e vaccini contro il Covid-19: queste sono le opzioni a disposizione dei rifugiati ucraini che verranno messi nelle condizioni di potersi orientare anche con l’ausilio di associazioni e istituzioni locali. E a proposito di istituzioni locali, il sindaco di Palermo Leoluca Orlando ha commentato ribadendo «l’impegno concreto della città e dell’amministrazione comunale, in sinergia con altre istituzioni, per l’accoglienza dei profughi ucraini», «il segno tangibile di una città che conferma, ancora una volta, l’importanza e il valore del diritto alla pace e alla vita».
Arrivano i primi profughi dall’Ucraina: a Catania atterrati una sessantina
Anche all’aeroporto di Catania è stata messa in piedi una zona di accoglienza simile a quella di Palermo. I profughi ucraini giunti in Sicilia attraverso lo scalo di Fontanarossa sarebbero una sessantina tra adulti, bambini e anziani provenienti da Romania, Germania, Polonia e Turchia.
«Di fronte a quanto sta accadendo alle porte dell’Europa – ha detto l’amministratore delegato dell’Aeroporto di Catania, Nico Torrisi – ci è sembrato doveroso aiutare chi arriva nel nostro scalo in condizioni certamente disperate. Ringrazio la Polizia di Frontiera di Catania e la dirigente Patrizia Bilello, per la disponibilità e la sensibilità dimostrata, nella speranza che quanto avviato sia reso vano dalla fine delle ostilità e dal cessate il fuoco».
Foto Ansa
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