L’arrivo in città del ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, è la sintesi di come la sanità messinese stia iniziando a prendere due velocità. L’esponente del Governo effettuerà il classico taglio del nastro del reparto di chirurgia cardiovascolare del Piemonte, ennesimo tassello per il potenziamento di una struttura che solo un anno fa sembrava destinata alla chiusura.
Ma la Lorenzin fare un primo bilancio dei risultati ottenuti dal “nuovo” Piemonte, risorto dopo l’accorpamento con l’Irrcs Centro-Neurolesi, operazione fortemente voluta da Roma. I mesi della paura e della mobilitazione in difesa del nosocomio del viale Europa sembrano un lontano ricordo, ma la sanità ormai da tempo si muove seguendo il principio della coperta corta, così se da una parte si allunga da un’altra bisogna accorciare.
E’ di questi giorni, ad esempio, la denuncia del segretario del sindacato ANAAO-ASSOMED, Pietro Pata, che ha puntato pesantemente il dito contro la nuova rete ospedaliera regionale, diventata effettiva il 31 marzo scorso. 107 posti letto in meno per il Papardo, che per Pata rischia di diventare “un ospedaletto di provincia”.
Secondo il sindacalista diventerebbero impensabili anche i concorsi per nuovi posti di lavoro. Situazione complicata anche in provincia, dove il clima continua ad essere particolarmente rovente. Nei 25 Comuni che rientrano del distretto sanitario di Sant’Agata di Militello e Mistretta continua a regnare la preoccupazione, come dimostra la manifestazione (che si è svolta proprio a Sant’Agata) che ha portato in piazza un gran numero di amministratori, tra sindaci e deputati regionali, per chiedere la modifica della rete ospedaliera. A chiedere a gran voce la salvaguardia dei poli ospedalieri della provincia è stata la Uil Fpl: “Nelle scelte dell’Asp – sottolineano Ivan Tripodi, Pippo Calapai e Mario Macrì, rispettivamente segretario provinciale della Uil, segretario generale e responsabile Area medica della Uil-Fpl – si evidenzia una palese contraddizione e una totale incomprensione in merito agli organigrammi dei servizi assistenziali previsti negli ospedali di competenza dell’azienda. Purtroppo, ancora una volta, siamo costretti ad assistere al mercanteggiare ed alle solite promesse dei politici di turno, i quali, dopo una latitanza di lunghi anni e nella speranza di raccattare qualche voto nelle imminenti elezioni regionali, si esibiscono, senza pudore, in un triste spettacolo caratterizzato da mirabolanti e irrealizzabili promesse che offendono la dignità delle persone. Il nostro riconosciuto impegno sindacale (quotidiano e non solo nei periodi pre-elettorali) è, invece, finalizzato alla salvaguardia e al rilancio della sanità pubblica; una sanità che deve essere efficiente e al servizio dei cittadini”.
Antonio Macauda
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Beh da un lato il ministro loda il Centro neurolesi, dall’altro lei e il regionale Balduccio tagliano posti letto e non solo alla sanità messinese e provincia IPOCRITI! altro che viaggi della speranza qua bisogna proprio lasciare il paese !