Siamo quasi alla fine di questo viaggio dedicato alle Circoscrizioni di Messina; volevamo vedere con i nostri occhi la situazione della città prima del 12 giugno, giorno in cui si svolgeranno le elezioni amministrative, e verrà scelta (a meno che non si arrivi al ballottaggio) la nuova Giunta comunale. In questa puntata siamo in giro all’interno della V Circoscrizione di Messina: dal Ringo, a Giostra, passando dall’Annunziata e fino ad arrivare alle case basse di Paradiso, lì dove è nata e cresciuta la poetessa Maria Costa.
A differenza delle precedenti puntate, per la V Circoscrizione di Messina abbiamo parlato con i cittadini: studenti, come Lara, che vengono da altre città, giovani lavoratori che viaggiando fanno il paragone con altri luoghi e poi ancora residenti del quartiere che non sembrano molto soddisfatti di quello che c’è, ma che non riescono a dirlo in camera. Anche qui: sporcizia, degrado, abbandono.
La V Circoscrizione di Messina
Prima tappa: la casa museo della poetessa Maria Costa, narratrice dello Stretto, simbolo di una Messina distrutta dalla catastrofe del terremoto, ancora smarrita, ancora desolata. Mentre camminiamo tra le Case Basse di Paradiso immaginiamo che basterebbero pochi, pochissimi gesti, per rendere queste viuzze, a qualche metro dal mare, un vero percorso turistico. E poi ci sono altre storie, come quella del Baby Park della famiglia Vanfiori che è stato chiuso e adesso è rimasto solo davanti alla costa, anche questa negata, delimitata dai cancelli.
Se dovessimo trovare un aggettivo calzante per la V Circoscrizione di Messina, probabilmente, sarebbe contradditoria: tra il bel palazzo del Museo Regionale di Messina e la storica Chiesa del Ringo attorno non sembra esserci poi molto, se non macchine in doppia fila che aspettano i traghetti, e studenti dell’Annunziata che corrono per non perdere il tram. Senza dimenticare il lungo vialone di Giostra: qui è come se non ci vivesse nessuno, un grande quartiere dormitorio, luogo di passaggio e di controversie.
Eppure anche qui il potenziale (tanto) potrebbe diventare valore, sociale e culturale, ma anche in termini economici. Pensiamo per esempio al giovane Giuseppe Lo Presti che ha poco più di 19 anni ha dato vita a un’Orchestra di quartiere, o i ragazzi del Dalek che a Tremonti continuano a produrre e fare musica.
Tornando in macchina ci chiediamo perché non ci siano cartelloni in giro a parlare del MuMe, o perché sul lungomare del Ringo non ci sia un chiosco per rinfrescarsi dal caldo estivo? O ancora perché la Villa Sabin è così poco curata? A queste domande troviamo risposta nei nostri viaggi: indifferenza, da parte di tutti.
Foto dalla V Circoscrizione di Messina
Servizio di Alessandra Mammoliti e Gabriella Fiorentino
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