Per il quarto anno, l’Università degli Studi di Messina con “Natale di solidarietà” rinnova una tradizione che contraddistingue la comunità accademica e diventa anche l’occasione per lo scambio dei tradizionali auguri natalizi. Stamane, nell’Aula Magna del Rettorato, si è svolta la cerimonia con la quale tutta la comunità universitaria ha avuto la possibilità e il piacere di devolvere un contributo di 17.800 euro, a tre organizzazioni di volontariato: 7000 euro all’Associazione di volontariato “Casa di Solidarietà e Accoglienza”, 7000 euro alla Casa di Ospitalità di via Emilia, a Gazzi e 3800 alla “Caldaia del Povero”, la Mensa che i Rogazionisti dell’Istituto Antoniano e Basilica di S. Antonio hanno riaperto e gestiscono dal 2008.
“Dal 2013 abbiamo cercato di rendere meno triste il Natale di bambini, ammalati, senzatetto, di quelle persone che fino a qualche anno prima non avevano conosciuto i problemi legati alla povertà– ha commentato il Rettore, prof. Pietro Navarra. Quest’anno il nostro aiuto andrà agli anziani e a quelle cosiddette “persone invisibili”, le quali vivono situazioni estremamente drammatiche. In più, abbiamo accolto con enorme piacere lo spirito d’iniziativa con il quale i nostri studenti hanno contribuito alla raccolta, non soltanto in questo periodo dell’anno ed il supporto esterno giunto da imprenditori che in alcune occasioni ci hanno consentito di rimpinguare il fondo benefico”.
All’incontro è intervenuto Don Giuseppe Brancato, il direttore della Caritas Diocesana di Messina, Lipari e S. Lucia del Mela che ha ringraziato l’Ateneo , sottolineando che le donazioni rappresentano soprattutto un atto di fiducia nei confronti dei beneficiari.
L’Associazione di volontariato “Casa di Solidarietà e Accoglienza”in questi anni ha accolto centinaia di persone con disagi legati ai disturbi mentali che hanno trascorso periodi più o meno lunghi presso la struttura gestita dall’Associazione, in un clima familiare e ricevendo le cure dovute, in attesa che venisse redatto il loro progetto riabilitativo personalizzato. Persone che vengono impegnate in programmi di formazione nell’ottica di un loro futuro reinserimento.
Nella Casa di Ospitalità di via Emilia, a Gazzi, circa 80 anziani poveri vengono accuditi dalle Piccole Sorelle. La loro missione, supportata da un gruppo di volontari, si sostanzia ogni giorno in una serie di attività, oltre a quelle legate ai bisogni primari, che forse ai più distratti potranno sembrare banali, ma in realtà per gli ospiti della Casa sono una linfa vitale: dall’accompagnamento degli anziani quando hanno bisogno di uscire, all’organizzazione di iniziative ricreative; dalle celebrazioni eucaristiche, alla cura degli ambienti in cui gli ospiti possono vivere in maniera dignitosa. Tutto ciò, insieme alla certezza di pasti e cure, in una dimensione di famiglia che diventa un punto di riferimento fondamentale.
La “Caldaia del Povero”, invece, distribuisce 100.000 pasti l’anno. In alcuni periodi la struttura fa registrare un afflusso serale di 200 persone, a cui vanno aggiunti 150 pasti da asporto. Numeri che, purtroppo, sono tra l’altro specchio fedele di un fenomeno qual è quello delle nuove povertà.
Con questa quarta edizione, la raccolta fondi è riuscita a raggiungere la somma di 64.800 euro.
(137)