Il cambiamento in corsa delle regole circa l’assegnazione delle sedi delle nuove Autorità Portuali, apre scenari completamente nuovi anche per la nostra città. Augusta, a discapito di quanto si è detto negli ultimi due anni, diventa Porto Core mentre la sede dell’Authority della Sicilia Orientale andrà a Catania.
Per Ugl e Fast Confsal, tanto basta affinchè Messina possa diventare la sede dell’Autorità della Sicilia Occidentale, ma occorre fare in fretta e soprattutto serve una decisa discesa in campo da parte della giunta comunale: “Accorinti indossi il Tricolore ed insieme alla la sua Giunta prendano posizione, coinvolgendo tutti i soggetti Istituzionali, insieme alle parti sociali del territorio, per far prevalere e difendere politicamente ed istituzionalmente le ragioni ampiamente giustificate del mantenimento della Sede dell’Autorità Portuale di Messina con i suoi ottanta milioni di euro di attivo che sono patrimonio e risorsa di questa Città. Abbiamo preso posizione su quest’argomento, sin dall’inizio come Organizzazioni Sindacali prima e poi, come Comitato #laricchezzavienedalmare, sposando e sostenendo in pieno e senza riserve- spiegano il segretario regionale Fast Confsal, Nino Di Mento, e l’esponente dell’Ugl Mare e Porti, Guglielmo Pellegrino – la visione originaria del Sindaco Accorinti, sull’Area Integrata dello Stretto. Come lavoratori comprendiamo più di tutti, l’importanza dell’Autority dello Stretto ossia, Reggio Calabria, Villa San Giovanni con Messina Sede dell’Autorità Portuale di Sistema. Le OO.SS. Fast Confsal e Ugl, chiedono urgentemente all’Amministrazione Comunale la convocazione immediata di un tavolo permanente, affinché la peculiarità della scelta Ministeriale fatta su Catania, come sede dell’Autorità Portuale di Sistema per la Sicilia orientale, incoerentemente al criterio previsto dal Decreto di Accorpamento, sia subito affrontata con determinazione con la Regione ed il Governo Nazionale”.
Per i due sindacalisti, una forte presa di posizione da parte del primo cittadino rappresenterebbe una vero segnale di rottura con il passato: “Un tavolo in cui si mettano in luce una volta per tutte, le responsabilità sulle varie controverse dinamiche che caratterizzano questa Riforma, a partire dalla scelta dei Porti CORE come sedi delle AP, ma soprattutto ci chiediamo, perchè il Presidente della Regione Rosario Crocetta non ha mai applicato, dopo i noti e colorati proclami e solleciti, l’Art. 1 bis del Decreto Governativo di Accorpamento, “ovvero la possibilità che viene data al Presidente della Regione di indicare il Porto CORE sulla base degli attuali reali traffici marittimi, articolazioni e livello infrastrutturazione”. Come può il Presidente Crocetta apparire credibile agli occhi dei Messinesi, quando dice che l’organizzazione dei porti è d’interesse nazionale e non è competenza della Regione, ma del Ministero dell’Infrastrutture, quando invece il Decreto parla chiaro come specificato prima. Ed ancora, come può il Presidente di tutti e di tutte le Città Siciliane, permettere l’istituzione della Sede dell’Autorità Portuale di Sistema a Catania a discapito di Augusta che invece risulta Porto Core”.
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