Alessandro Tinaglia di Reset, in un comunicato stampa, dice la sua sull’ipotesi dissesto, che dopo le esternazioni dell’assessore comunale al Bilancio Luca Eller, sembra essere sempre più concreta.
“Se non esiste un progetto di città – scrive Tinaglia – ma la solita ed identica decennale attitudine ad improvvisare e ad inseguire le emergenza, è ovvio che Messina sia quella che vediamo e subiamo giornalmente. Dopo tre anni di errori ed orrori in tutti i campi fa davvero sorridere che l’Assessore Eller (che ci sta anche simpatico) invece di ammettere l’inadeguatezza di questa esperienza amministrativa, che sfugge solo alla giunta evidentemente, chieda ai Messinesi altri sacrifici”.
“Eppure – prosegue Alessandro Tinaglia – mentre cerca di smarcarsi dalla sua stessa giunta provando a passare da ‘salvatore della patria’ pronto ad usare il pungo di ferro, ricordiamo allo smemorato Assessore ed a chi non lo ricordasse che già da gennaio 2016 fa da tutore e garante dei conti di questa amministrazione, prima da consulente e poi da Assessore”.
L’attacco di Reset ad Eller si fa sempre più duro: ” Forse l’Assessore non ha chiaro che i Messinesi pagano tariffe altissime, certamente le più care in Sicilia, a fronte di di servizi che non vengono erogati (tra tutti la tari per una città ancora in emergenza rifiuti). Visto che Eller parla del sacrificio di tutti, noi una proposta indolore ed i primi 50 mila euro li avremmo trovati. Pensavamo – scrive Tinaglia – di partire dalla verifica della legittimità del suo stipendio che non gli andrebbe riconosciuto qualora le informazioni riguardanti il suo pensionamento fossero esatte”.
Reset cita anche la proposta di Accorinti per rateizzare il debito: “L’idea poi di spalmare il debito in 30 anni – si legge nel comunicato- è davvero irresponsabile oltre che contraddittoria soprattutto se enunciata da un Sindaco che in campagna elettorale parlava di “dissesto di fatto. Non vorremmo che le ‘finte polemiche’ agostane si spiegassero meglio scorgendo i nomi di alcuni creditori che verrebbero “ristorati” dal piano di riequilibrio nell’ennesima versione”.
“Citeremmo anche Andreotti – conclude Tinaglia – ma ormai non possiamo sorprenderci di quanto accade semmai ci sorprenderebbe una sterzata di dignità ed un minimo di coerenza con gli annunci, puntualmente disattesi, che da tre anni siamo costretti ad ascoltare”.
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