E’ ancora braccio di ferro tra Amministrazione comunale e sindacati sulla questione della stabilizzazione dei precari. La Fp Cgil è pronta ad inscenare proteste eclatanti se non riceverà dall’Amministrazione le risposte attese. L’assessore Eller aveva infatti promesso di convocare i sindacati per discutere della situazione e se ciò non dovesse accadere sarà mobilitazione. Il sindacato metterà in atto una serie di iniziative volte a fermare una stabilizzazione a meno di 11 ore settimanali, proposta non condivisa dalla maggioranza dei lavoratori precari. La FPCGIL chiede infatti la modifica del piano del fabbisogno triennale e del bando di concorso per l’assunzione dei precari .
“In questi giorni, si discute del destino dei precari siciliani e siamo in attesa dell’approvazione di alcune norme che dovrebbero essere approvate all’ARS e nella legge di stabilità nazionale – dichiarano Clara Crocè e il coordinamento dei precari del Comune di Messina- che potrebbero modificare i parametri delle risorse assunzionali per consentire la stabilizzazione di un maggiore numero di precari . Chiediamo, all’Amministrazione Comunale di procedere alla pubblicazione del bando, ma di prevedere per il 2016, l’assunzione di un numero di unità a 24 ore settimanali, sufficienti a coprire le risorse assunzionali maturate nell’anno 2012. Mentre le restanti unità di personale precario, potrebbero essere stabilizzate nel 2018, atteso che si prevede la proroga dei contratti fino al 2018, sempre con contratto a 24 ore settimanali. La FPCGIL invita l’Assessore Eller e il Sindaco Renato Accorinti a rivedere la procedura di stabilizzazione che in atto sta gettando nello sconforto centinaia di famiglie messinesi- Conclude Clara Crocè- che non potranno sopravvivere con un contratto di 11 ore settimanali. Come si possono assicurare i servizi riducendo i contratti a 11 ore settimanali? Perché Catania stabilizza a 24 ore e Messina a 11 a parità di condizioni ? Se l’Amministrazione continua a ignorare il grido d’allarme dei lavoratori non rimane altro che organizzare la protesta”.
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