Al netto delle varie ideologie politiche, è indubbio che non sarà né Messina né la regione Sicilia a decidere se il Ponte sullo Stretto si farà o meno. Appare comunque certo che negli ultimi anni il numero di sostenitori della propaganda no-ponte, che Accorinti porta avanti in modo ostinato, sia sensibilmente sceso. C’è una Messina che non si rispecchia nelle rigide posizioni che il primo cittadino esterna anche durante le ospitate sulle tv nazionali, e chiede una svolta definitiva che possa rilanciare le sorti economiche e sociali di una città ormai allo sbando.
Questa mattina 15 sigle, tra movimenti politici, sindacati e ordini professionali, hanno raccolto l’invito di Rete Civica per le infrastrutture nel Mezzogiorno, partecipando ad un dibattito che si è svolto a Palazzo dei Leoni. Un incontro finalizzato a porre le basi per l’istituzione di un tavolo di lavoro permanente che dialoghi con le istituzioni. L’obiettivo è farsi trovare pronti già il 16 novembre quando il premier Matteo Renzi tornerà in città e far sentire la voce dei messinesi che credono fortemente al Ponte.
Firmatati del documento i sindacati Cisl e Uil, Confcommercio, Ance, Acli, Mcl, Reset, Cittadinanzattiva, Mondo Nuovo, Riabilitiamo Messina e gli ordini professionali di Ingegneri, Architetti, Geologi, Avvocati e Commercialisti.
Ad aprire gli interventi, Fernando Rizzo, presidente della Rete civica per le infrastrutture nel Mezzogiorno. “Il pensiero del Sindaco non ci rappresenta, ci sono numeri e studi che confermano l’importanza che rivestirebbe l’opera. Secondo l’Università Bocconi l’avvio del cantiere sbloccherebbe 20mila posti di lavoro, è un’occasione che Messina non può permettersi di perdere anche perché verrebbero investiti nel territorio 2 miliardi e mezzo l’anno per 7 anni”.
Per Tonino Genovese, segretario Cisl, è opportuno aprire un canale preferenziale con il governo. “Dietro la costruzione del Ponte non ci sono problematiche di carattere economico o tecnologico, ma solo politiche. A Messina c’è una larga parte di cittadini che voterebbe favorevolmente la costruzione dell’opera e noi abbiamo il dovere di rappresentarli. Il dibattito che dura da anni ormai è divenuto sterile, occorre passare ai fatti rinnovando il dialogo con le istituzioni e con le stesse Anas e Rfi che giocano un ruolo fondamentale sulla questione”.
Per la Confcommercio la realizzazione del Ponte invertirebbe il trend, assicurando certezze dal punto di vista occupazionale. “Se l’infrastruttura fosse già stata realizzata – ha spiegato il presidente provinciale Carmelo Picciotto – tante aziende sarebbero ancora aperte. A Messina non si parlerebbe più di disoccupazione visto l’indotto che il Ponte è in grado di generare anche dal punto di vista turistico, sarebbe l’ottava meraviglia del mondo”.
Secondo Giuseppe Lupò dell’Ance non ci sarebbero neanche problemi legati alla costruzione dell’opera mentre il presidente dell’Ordine degli Architetti Giovanni Lazzari ha sottolineato come la realizzazione del Ponte non escluda il miglioramento delle infrastrutture già esistenti. Per l’Ordine degli Ingegneri non ci sono alternative: “E’ l’unico modo per uscire dallo stato di crisi che attanaglia le imprese – ha spiegato Luciano Taranto -, finora tutte le pianificazioni ingegneristiche hanno previsto la costruzione del Ponte”.
Un appello a superare le barriere politiche lo ha lanciato l’ex sindaco di Messina Franco Providenti. “Il Sindaco rappresenta l’intera Città Metropolitana, dovrebbe intervenire per evitare l’isolamento dal resto del Continente che i siciliani patiscono anche per il progressivo smantellamento del servizio di traghettamento pubblico”.
Secondo Antonino Briguglio di Riabilitiamo Messina, Accorinti deve superare la paura del cambiamento. “E’ sbagliato credere che dietro ogni investimento ci sia del marcio, il lavoro genera lavoro non possiamo continuare a rimanere fermi”. Alessandro Tinaglia di Reset invita invece il Consiglio comunale a prendere posizioni, distanziandosi dalle idee del primo cittadino.
In piena opposizione al movimento “no-ponte” portato avanti dal primo cittadino anche Lillo Zaffino (Movimento Cristiano Lavoratori), il presidente Acli Antonio Gallo e Giovanni Frazzica di Mondo Nuovo. “Il Sindaco non ha argomenti seri per confutare la sua tesi – ha spiegato quest’ultimo – , continua a parlare tramite slogan. E’ necessario spiegare l’importanza dell’opera tra i cittadini e nelle scuole”.
Andrea Castorina
(309)