La scure del demansionamento ( retrocessione dei dirigenti) continua a calare sul Policlinico. Il direttore generale, Marco Restuccia, dopo avere annullato la promozione ai primi sei dirigenti medici – divenuti tali senza aver superato concorso, tra il 2004 e il 2006 – ha annullato anche quelle di 5 dirigenti biologi. Stessa causale: erano stati promossi senza aver superato un concorso e – a suo dire – alcuni non avevano neanche i titoli necessari.
L’ultimo provvedimento risale allo scorso 8 ottobre ( i primi sei sono in ‘zona retrocessione’ da giugno 2015). Ma, senza voler entrare nel merito della questione di chiaro stampo burocratico, di cui abbiamo già discusso in precedente articolo ( vedi articolo), sulla quale, peraltro, è chiamato a deciderne la legittimità il Tribunale del Lavoro, cui si è rivolto uno dei medici demansionati, c’è da soffermarsi su una procedura alquanto anomala.
Abbiamo, dei primi 6 raggiunti dal provvedimento, un dirigente medico che, nonostante il suo ‘caso’ fosse già all’esame della commissione sin dal febbraio scorso al fine di stabilirne il demansionamento, viene assegnato, il 7 maggio, dal manager Restuccia, provvisoriamente, per 30 giorni, al Pronto Soccorso, a decorrere dal 9 maggio. Provvedimento motivato dalla carenza di personale in medicina e chirurgia d’accettazione e d’urgenza .
Stupisce, dunque, la sequenza dei fatti. Febbraio è il mese in cui il percorso professionale del medico in questione viene ‘attenzionato’ dalla direttrice del settore Affari generali e risorse umane, Giuseppa Sturniolo. Sturniolo è lo stesso dirigente che in una relazione scriveva di avere riscontrato “chiare irregolarità” nell’equiparazione a dirigente medico di sei dipendenti, avvenuta tra dicembre 2004 e marzo 2006, e riteneva necessario attivare le procedure di ripristino della legalità violata”.
Maggio è il mese in cui Il manager Restuccia assegna al Pronto Soccorso uno dei 6 medici prossimi al demansionamento ( che avverrà soltanto un mese dopo) e del quale sapeva essere stata rilevata ‘irregolarità’ nel suo passaggio a dirigente.
Appare anomalo, dunque, che un medico vicinissimo ad essere retrocesso di ruolo perchè ‘irregolare’ a ricoprire quella carica, sia destinato, anche provvisoriamente, ad un reparto così impegnativo come Medicina e Chirurgia d’accettazione e d’urgenza.
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