Il botta e risposta tra il presidente del Teatro Vittorio Emanuele , Maurizio Puglisi, e la capogruppo di Cambiamo Messina dal Basso, Lucy Fenech, ha acceso i riflettori sul caro-abbonamenti della stagione artistica 2016/2017.
La consigliera comunale, pochi giorni fa ha puntato il dito contro il prezzo dei biglietti e degli abbonamenti, che superavano il rincaro del 20% previsto dal Cda dell’ente. Oggi la risposta di Puglisi: “Il prezzo dei biglietti è stato aumentato tenendo conto della media presente negli altri teatri pubblici siciliani. Si va infatti (per la stessa tipologia di posto) dagli 88 € previsti al teatro Massimo Bellini di Catania, ai 32 € per il Teatro Biondo di Palermo; mentre per la stagione 2016/17 i prezzi dei biglietti del teatro Stabile di Catania non sono stati ancora resi pubblici. E’ vero che in un primo momento era stato deciso un aumento del 20%, ma per esigenze di natura contabile si è deciso di aumentarlo fino a 35 euro per la platea”.
Risposta che non ha convinto la Fenech: “Il presidente dell’Ente Teatro conferma nella sua cortese lettera aperta l’esattezza di tutte le anomalie che ho evidenziato nel corso della conferenza stampa dello scorso 31 ottobre. In particolare, a seguito della mia segnalazione apprendiamo che la scontistica su biglietti ed abbonamenti non sarà riservata soltanto a club service e cral aziendali, ma potrà essere destinata a tutte le associazioni ed i gruppi organizzati che ne faranno richiesta”
Ma, senza volerci addentrare in commenti e valutazioni che competono di più ai critici teatrali, proviamo a fare un raffronto sul rapporto qualità-prezzo rispetto al Teatro Bellini di Catania e al Biondo di Palermo, tirati in ballo dallo stesso Puglisi nella sua risposta alla Fenech. Partiamo dai fatti di casa nostra, ovvero dal Vittorio Emanuele, che per la stagione di Musica e Prosa presenta un cartellone con nomi del calibro di Giancarlo Giannini, Sabina Guzzanti , Rocco Papaleo e Alessandro Gassman.
32 gli spettacoli previsti nell’abbonamento più ricco, per un costo di 448 euro per platea e palchi, 320 euro per I galleria e II palchi e 154 euro per la II Galleria. Mentre è possibile abbonarsi anche soltanto per diciotto o otto spettacoli. I biglietti variano dai 35 euro della platea e I palchi, ai 12 euro della II galleria. Un aumento dovuto al trend regionale, così ha ribattuto Puglisi, che ha affermato come in proporzione i singoli spettacoli in abbonamento al Vittorio Emanuele, costino meno rispetto ai teatri concorrenti: 14 euro contro i 17,50 del Bellini o i 18 del Biondo.
In vista del della stagione 2017, il teatro etneo punta forte sulla lirica, grande assente al Vittorio Emanuele, con grandi classici come “Lo Schiaccianoci”, la “Carmen” e il “Don Giovanni”. Restando fermi alla precedente stagione artistica, l’abbonamento per diciotto concerti, per la stagione sinfonico-camieristica, andavano dai 378 euro per la platea fino ai 142 euro della galleria, passando per i 303 euro per il palco. Il cartellone del Teatro Biondo di Palermo, ha in “Alice nel Paese delle Meraviglie”, nel “Flauto Magico” di Mozart o nel “Macbeth” di Shakespeare, i propri punti di forza.
Al contrario però gli abbonamenti non presentano una vasta varietà di scelta, visto che la tessera più ampia prevede solo 11 spettacoli (abbonamento entusiasti) e prevedono un coso di 198 euro per il I settore di palchi e platea, 165 euro per il II settore e 143 euro per il III settore. Per quanto riguarda la galleria, il terzo settore è 110 euro, 94 euro il II e 83 euro il III settore.
L’ultima parola toccherà come sempre al pubblico, chiamato a decidere se abbonarsi all’intera stagione, andare a guardare il singolo spettacolo oppure disertare aspettando il prossimo cartellone. Buon divertimento.
(188)
Un altro carrozzone che andrebbe chiuso.