Se ne doveva parlare, ieri pomeriggio al Comune, di ospedale Piemonte, del suo passaggio all’Irccs, del mantenimento del pronto soccorso del nosocomio cittadino ( almeno sino ad accorpamento avvenuto). E se ne doveva parlare con i diretti interessati – comitati in difesa del Piemonte e vertici Irccs- e deputati regionali che hanno spinto per la fusione. Non se n’è parlato.
Lunedì 30 alle 18,30 era stato fissato l’incontro, alle 19,45, nel gabinetto del Sindaco, promotore dell’ incontro, erano presenti soltanto: Valentina Zafarana, del Movimento 5 Stelle, il presidente del Comitato salvare l’ Ospedale Piemonte, Marcello Minasi, il sindacato Uil ed alcuni componenti del comitato stesso.
“Nessuno degli altri comitati- si legge in un comunicato firmato Minasi- nè dell’ IRCCS e della Deputazione regionale è intervenuto, né si è preoccupato almeno di avvertire il Sindaco ospitante. Ciò dimostra il completo disinteresse degli invitati, deputati e non, sull’ attuazione della stessa legge in un momento in cui il DG del Piemonte-Papardo minaccia quasi giornalmente la chiusura del pronto soccorso.
La riunione – prosegue il presidente di “Salvare l’ospedale Piemonte” – avrebbe avuto lo scopo di stimolare l’ assessore e gli organi amministrativi delle strutture ospedaliere a dare attuazione concreta alla stessa legge che prevede la gestione del PS fino alla messa a regime dell’ “accorpamento” ed in questo senso va dato atto al Sindaco di aver preso l’ iniziativa della riunione, su proposta del Comitato, per “smuovere le acque”.
Il disinteresse dei deputati- conclude Minasi – anche di fronte alla minaccia di chiusura del servizio in spregio alla legge ed alla opportuna ordinanza sindacale di necessità, autorizza purtroppo le illazioni di chi vedeva nell’ iniziativa legislativa solo un paravento per coprire il progetto di smantellamento del Piemonte e , di cessione dell’ edificio all’ IRCCS rassicurando l’ opinione pubblica allarmata: aspettiamo di essere smentiti dai fatti “.
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