Anche l’oncologia messinese, con il Professore Vincenzo Adamo, Ordinario di Oncologia Medica dell’Università di Messina e Direttore dell’UOC di Oncologia Medica dell’AOOR Papardo-Piemonte, ha portato il suo prezioso contribuito al Congresso dell’Associazione degli Oncologi Medici Americani (ASCO), evento ormai giunto alla sua 51sima edizione, svoltosi a
Chicago (USA), che ha visto la partecipazione di oltre 30.000 delegati da tutto il mondo, portando con sé numerose e promettenti novità terapeutiche per i pazienti oncologici.
“Illumination and Innovation: Transforming Data into Learning” è stato questo il titolo di questa edizione, a sottolineare il rapido fluire delle conoscenze in ambito oncologico e di come profondamente impattino sulla pratica clinica.
Il gruppo diretto da Vincenzo Adamo ha presentato i dati preliminari di uno studio retrospettivo su 100 pazienti con carcinoma mammario “triplo negativo” analizzando il ruolo di nuovi determinanti molecolari, tra cui il recettore androgenico. Lo studio condotto in collaborazione con l’UOC di Anatomia Patologica del Policlinico “G. Martino” (Prof. G. Tuccari) e con l’ Humanitas Centro Oncologico Catanese (Dott. M. Caruso) ha valutato il ruolo di diversi biomarcatori tumorali nell’ambito di quello che, ad oggi, appare il sottotipo che meno ha beneficiato dei progressi terapeutici che negli ultimi anni hanno investito il carcinoma mammario. Tale studio, i cui dati preliminari sono stati recentemente pubblicati sulla prestigiosa rivista internazionale PLoSONE , appare ancora più interessante alla luce dei dati presentati durante il congresso americano sull’uso terapeutico dell’inibitore del segnale androgenico Enzalutamide proprio in questo sottotipo di pazienti.
Grande risalto ha avuto l’immunoterapia con dati estremamente promettenti e, in alcuni casi, senza precedenti nell’ambito di diverse neoplasie solide, determinando un vantaggio in termini di sopravvivenza rispetto alla chemioterapia standard nel trattamento del carcinoma polmonare.
Non solo l’immunoterapia, ma anche diverse piccole molecole hanno dimostrato risultati incoraggianti in due “Big Killer”, come il carcinoma polmonare ed il carcinoma mammario.
Diversi centri oncologici italiani sono coinvolti in studi con questi nuovi inibitori delle cicline nel trattamento del carcinoma mammario ormono-positivo, come sottolinea il Prof. Adamo, tra cui il Centro Oncologico del Papardo, ed è questa una importante opportunità terapeutica per le pazienti del nostro territorio di usufruire di una promettente ed innovativa classe di agenti biologici.
Molte sono ancora le battaglie da vincere nella guerra al cancro ed è solo attraverso lo sforzo congiunto dei ricercatori di tutto il mondo si potrà mettere la parola fine a quella che oggi rappresenta una delle prime cause di morte a livello mondiale.
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