Messina ha lasciato l’ultima posizione della graduatoria passando in un anno dalla 104esima alla 90esima posizione nel rapporto sull’Ecosistema Urbano di Legambiente presentato due giorni fa. Un sensibile passo in avanti che fa ben sperare in vista del futuro, anche se la prima classificata Macerata resta distante anni luce.
Sulla questione interviene Cambiamo Messina dal Basso che non ritiene opportuno esultare, ma stimolare la politica affinché il tanto atteso cambiamento culturale diventi realtà. “Essere al novantesimo posto – spiega il movimento – ci fa capire che ancora c’è moltissima strada da fare perché la nostra città sia realmente ecosostenibile. Va però dato atto che l’inversione di tendenza è iniziata, e su alcuni dati ci sembra necessaria una riflessione. Gli indicatori utilizzati nell’indagine sono di due tipi: i segnalatori di pressione e di stato (quelli cioè legati alle attività economiche e agli stili di vita) e i segnalatori di risposta (quelli cioè legati alle politiche degli enti locali). Sui primi Messina continua ad essere in ritardo, e questo ci impone una riflessione su un cambiamento culturale ancora lontano, che ha il suo baricentro nelle scelte personali (di stile di vita e di economia) di ciascun cittadino: si tratta di stimolare l’educazione sull’uso dei mezzi pubblici, sulla riduzione e differenziazione dei rifiuti domestici, sul risparmio dell’acqua”.
“Il trend di crescita – prosegue CMdB – è invece positivo sui segnalatori di risposta: la raccolta differenziata, le isole pedonali, la capacità di depurazione, la dispersione della rete idrica, i trasporti, le energie rinnovabili. Questo dato non può non farci riflettere sul fatto che nella misurazione della vivibilità di una città la creazione di aree pedonali, di piste ciclabili, di orti urbani, non è un vezzo: si tratta, piuttosto, di scelte politiche necessarie per migliorare il benessere dei cittadini.
Diventa, pertanto, sempre più urgente che l’Amministrazione e il Consiglio Comunale lavorino alla riattivazione di aree pedonali attualmente aperte al traffico ed alla creazione di nuovi spazi pedonalizzati. Crediamo, inoltre, importante che il Consiglio approvi prontamente il Regolamento sugli Orti urbani e che sia avviata la prassi (buona per l’ambiente e per le persone) della coltivazione all’interno di piccoli spazi del tessuto urbano.
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