Nonostante le rassicurazioni circa il mantenimento del pronto soccorso generale dopo la fusione Piemonte – Ircss, il coro di protesta di cittadini, associazioni e gruppi politici e sindacali non si è fermato. Questo pomeriggio circa trecento persone si sono radunate davanti l’ingresso del nosocomio di viale Europa, accogliendo l’invito lanciato dal Comitato “Salviamo l’ospedale Piemonte”.
Ad aprire gli interventi il segretario della Uil – Fpl Pippo Calapai, raggiunto successivamente dal Sindaco. Il primo cittadino è stato accolto tra gli applausi dei manifestanti. La netta presa di posizione di Accorinti, autore di una delibera salva Piemonte, ha raccolto consensi tra la cittadinanza. “La Giunta ha fin dall’inizio appoggiato l’eventuale creazione di un polo d’eccellenza per la riabilitazione – ha spiegato Accorinti – mantenendo però perfettamente funzionale un ospedale strategico per la città”.
Al microfono anche l’onorevole Valentina Zafarana, l’unica a esprimere voto contrario al disegno di legge presentato all’Ars da Picciolo e Formica. Duro l’intervento dell’esponente del Movimento Cinque Stelle che procederà con i piedi di piombo fino a quando l’assessore Gucciardi emanerà i decreti attuativi che renderanno effettivo il ddl. “Questa è solo una battaglia intermedia di una guerra. Sul futuro del Piemonte non vi è alcuna certezza. Vigileremo su ogni atto, il partito unico che c’è in Regione non ci rassicura. E’ ancora poco chiaro il numero di unità operative su cui potrà contare il pronto soccorso e quanti medici potranno svolgere il servizio”.
Sulla stessa lunghezza d’onda il Comitato promotore di tutte le iniziative a difesa dello storico ospedale. “Da oggi avremo mille occhi – spiega l’esponente Renato Coletta – il Piemonte dispone di ben tre pronto soccorso: generale, pediatrico e ostetrico. Gli ultimi due non sono stati più nominati. L’assessore Gucciardi ha avuto informazioni sbagliate, al Piemonte si sono registrati ben 10mila codici gialli e rossi. Qui non si cura un mal di testa, si salva la vita delle persone”.
Il corteo si è poi spostato verso piazza Cairoli in una camminata pacifica per il centro cittadino. Un modo per tenere accesi i riflettori su una vicenda ancora tutta da chiarire.
Andrea Castorina
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