Incendi in Sicilia: ancora reazioni politiche

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incendi_boschiviPioggia di dichiarazioni politiche , il giorno dopo l’inferno di fuoco che si è scatenato sulla parte orientale della Sicilia. “Gli oltre 500 roghi che ieri sono divampati in gran parte della Sicilia ‘accendono’- è il caso di dirlo- i riflettori su quanto non è stato fatto in materia di prevenzione e, ad oggi, il problema va sicuramente e celermente fronteggiato come emergenza primaria”. Giambattista Coltraro, capogruppo all’Ars di Sicilia democratica, interviene così sugli incendi che ieri hanno devastato gran parte dell’isola.”Non si può giungere impreparati davanti ad eventi così frequenti sul nostro territorio nel periodo estivo – prosegue Coltraro – occorrono più risorse e più mezzi. Apprendo che la Sicilia dispone di 250 vigili del fuoco, 70 mezzi antincendio e 6 Canadair. Il nulla, o quasi, al cospetto di un’emergenza come quella di ieri, che ha bloccato collegamenti ferroviari, autostradali e, persino un ospedale, quello di Cefalù, ha dovuto chiudere perchè accerchiato dalle fiamme. E’ per questo motivo che presenterò un’interpellanza all’assessorato all’agricoltura, perchè si proceda alla strategica prevenzione dei roghi, ma soprattutto all’apporto di personale e mezzi sufficienti a coprire il fabbisogno di un’isola troppo spesso vittima del fuoco. Non possiamo e non dobbiamo aspettare morti per agire”.
Sulla vicenda interviene anche il Pdr con una nota di Franco Laimo e Orazio Polimeni. ““Tante volte – ha ricordato il Consigliere dei Dr, Franco Laimo – è stata invitata l’Amministrazione affinché provvedesse agli interventi di potatura; oggi si intima di effettuare tutti i necessari controlli e provvedere alle eventuali contromisure, foss’anchero l’eradicazione delle stesse essenze, affinché si possano eliminare tutte i potenziali pericoli per cose e persone. Eliminare un albero malato e sostituirlo con un altro, di specie diversa e maggiormente compatibile con l’ambiente cittadino, – ha concluso il coordinatore circoscrizionale di Sicilia Futura, Orazio Polimeni – non è andare contro la natura ma aiutarla e prevenire i rischi per i cittadini. Non possiamo aspettare che accada una tragedia ed ancora volta diciamo che le uniche responsabilità ricadranno sugli ignavi”.
Il Pd, invece, spinge per trovare immediate soluzioni ed evitare inutili polemiche. ““Credo – spiega Alice Anselmo capogruppo all’Ars – sia giusto innanzitutto esprimere un plauso ai tanti uomini impegnati nelle operazioni di spegnimento, ai volontari, alle forze dell’ordine ed ai sindaci ed amministratori dei comuni colpiti, ad iniziare da Cefalù dove le conseguenze sarebbero potute essere ben più gravi. È evidente – aggiunge Anselmo – che alle condizioni climatiche si sono aggiunti altri fattori, dalla mano di criminali e piromani che vanno individuati e puniti, ad alcune carenze nella macchina della prevenzione e dell’intervento. Adesso però serve una risposta forte da parte della Regione, ma anche dello Stato: bisogna innanzitutto mettere in campo le misure necessarie a sostenere i cittadini per i danni subiti dalla calamità, allo stesso tempo bisogna attivare interventi straordinari sul territorio per impedire che giornate come quella di ieri possano ripetersi”.
Per il deputato di Forza Italia Bernadette Grasso le colpe sono della Regione. ““La Sicilia paga ancora una volta il prezzo più alto per l’organizzazione precaria della macchina dell’antincendio, per colpa di una Regione che non riesce a stabilire le vere priorità e a muoversi per tempo. Ad aggravare una situazione inaccettabile, la mancanza di prevenzione, è anche l’impossibilità dei sindaci siciliani di predisporre autonomamente interventi preventivi. I bilanci sono bloccati per la mancanza di risorse e ai primi cittadini non è consentito fare ordinanze di somma urgenza. Con le mani legate dobbiamo assistere impotenti ad uno spettacolo penoso”.
“I forestali sono entrati in servizio troppo tardi – prosegue l’esponente forzista –. Gli operatori sono rimasti chiusi nei cantieri, mentre avrebbero potuto occuparsi già da maggio della pulizia delle zone a rischio, di riempire le vasche. La macchina organizzativa non ha per nulla funzionato, nessun coordinamento, la mancanza di comunicazione tra Palermo e il territorio siciliano è stata totale. Il governo regionale continua a fallire su tutti i fronti”.
Sempre da Forza Italia, giunge la dichiarazione del deputato regionale Franco Rinaldi: “
“In questo momento si deve affrontare l’emergenza incendi in Sicilia evitando inutili e pericolose spinte populistiche. La Sicilia ancora una volta si è fatta trovare impreparata rispetto ad un’emergenza che si ripropone ogni anno in questo periodo, carenza di mezzi e strumenti per combattere gli incendi rappresentano il vero tallone d’Achille della nostra Regione. Il governatore, oltre a rilasciare dichiarazioni scontate – lo sanno tutti che si tratta di azioni criminali -, chieda al governo nazionale maggiori risorse e mezzi per affrontare l’emergenza che ancora oggi sta attanagliando la Sicilia”.
“Chiediamo l’intervento dei graduati del Corpo Forestale per
monitorare il territorio siciliano, seguendo anche il lavoro effettivo
delle squadre antincendio e svolgendo una azione di “intelligence” sul
territorio dei Parchi e delle riserve, affiancati dal personale già in
dotazione ai parchi medesimi”. Lo afferma Giuseppe Picciolo,
capogruppo di Sicilia Futura all’Assemblea regionale siciliana. “In
tal senso – continua Picciolo – appare utilissimo per rimpinguare le
fila del Corpo Forestale ormai ridotto all’osso (organico degli
effettivi e non stagionali), utilizzare la mobilità del personale
della Polizia Provinciale, che gradirebbe molto questa ipotesi di
ricollocazione offrendo così uomini e mezzi nuovi per affrontare,
capillarmente, la lotta al crimine organizzato ed alla mafia”.

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