Inaugurazione Anno Accademico, Navarra: “Siamo in crescita, ora gli investimenti”

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Il coro Gaudemus Igitur ha dato ufficialmente il via all’Anno Accademico Universitario 2016/2017 dell’Ateneo di Messina, grazie alla solita sentita e partecipata cerimonia che per quest’anno ha visto la presenza del Sottosegretario Claudio De Vicenti. “L’università di Messina ha avuto un ruolo chiave per la formalizzazione del Masterplan e del Patto della Falce”, così l’esponente del Governo Renzi ha lodato l’operato dell’Ateneo, per aver fornito il proprio apporto tecnico al raggiungimento di questi obiettivi importanti per il futuro della città.

Nell’Aula Magna dell’Università molte le personalità presenti, ma naturalmente a rubare la scena è il Rettore, Pietro Navarra, che gonfia il petto d’orgoglio per i risultati ottenuti nel corso di questi anni: “Ogni anno, nel mese di agosto viene pubblicata la classifica del Center for World University Rankings, che comprende le migliori 25.000 università di tutto il mondo. La graduatoria considera, fattori come la qualità della formazione degli studenti, ma anche il prestigio dei docenti e la qualità 4 della loro ricerca. Sulla base dei risultati dell’indagine, il sistema universitario italiano si colloca al nono posto nel mondo per articoli scientifici pubblicati e al settimo per il loro impatto misurato dalle citazioni. Nel complesso, dei 66 atenei italiani, circa uno su tre rientra nel migliore 3%, e tra questi, mi piace comunicarvi, è annoverata anche l’Università di Messina. Per favore, quindi, smettiamo di dire che tutto va male e proviamo a dare fiducia alle università italiane che, nonostante le difficoltà e la mancanza di risorse, rimangono straordinariamente vitali e competitive”.

Numeri, che per il Magnifico si possono anche tradurre in maggiori servizi in favore degli studenti, ma adesso è arrivato il momento di aumentare gli investimenti: “Se le riforme eseguite nei primi tre anni di mandato sono servite a dare all’università un nuovo assetto organizzativo e regolamentare, nel secondo triennio, che proprio in questi mesi ha avuto inizio, l’azione di governo proseguirà con una decisa politica d’investimenti in risorse umane, tecnologiche e infrastrutturali. Il nostro intendimento è  consegnare alla comunità accademica, alla scadenza del sessennio, un’università più moderna, tecnologicamente avanzata e più sicura. Un’università a misura dello studente e pronta a rispondere con efficacia alle esigenze del personale tecnico amministrativo e dei docenti».

Anche il direttore generale, Franco De Domenico, si concentra sull’offerta servizi, ma alla società: “Nelle moderne economie occidentali, inoltre, i servizi hanno assunto un ruolo sempre più importante e tale tendenza ha interessato anche il settore pubblico nelle sue diverse articolazioni. Al contempo, con sempre maggiore consapevolezza dei propri diritti, i cittadini/utenti richiedono sia nuovi servizi, in risposta a nuovi bisogni, sia prestazioni a maggiore contenuto di qualità, affidabilità ed economicità. L’esigenza di adeguarsi alla mutata realtà ha imposto l’adozione di nuovi e più efficienti modelli organizzativi, l’innalzamento del livello qualitativo delle prestazioni e la gestione secondo schemi concorrenziali e soprattutto valutabili. La valutazione consente l’individuazione sia dei punti di forza, che, soprattutto, delle aree di criticità suscettibili di intervento ed ha un suo valore reale se concretizzata in azioni di miglioramento programmate e sottoposte a costante monitoraggio“.

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