“Gli hotspot, già in questi pochi mesi di vita, si sono rivelati un fallimento. Si sono dimostrati essere dei luoghi che bloccano, respingono e trattengono i migranti, anziché accoglierli. Ecco perché la recente notizia di volerne creare uno a Messina ci lascia perplessi”.
E’ questa la posizione dei PortaVoce del MoVimento 5 Stelle, Francesco D’Uva e Valentina Zafarana, che in una nota chiariscono i motivi per cui l’idea di un hotspot nella città dello Stretto è da escludersi.
“Non dimentichiamo che gli hotspot previsti dalla Road map italiana non hanno alcun fondamento giuridico nel nostro ordinamento – ha ribadito D’Uva – né trovano una chiara definizione ai sensi della normativa vigente”.
Secondo il deputato pentastellato “sebbene gli hotspot risultino utili alle operazioni di ricollocamento, al momento sono evidentemente fallimentari. I ricollocamenti, infatti, non partono o comunque riguardano poche centinaia di migranti. Questo fa sì che essi diventino, di fatto, dei centri di lunga permanenza”.
Sulla stessa posizione anche Zafarana che punta su “accoglienza diffusa e sistemi di Sprar che rispettino la dignità di chi in questo momento giunge in Italia spinto solo da guerre e sofferenza”.
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