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Gioveni: “Incarichi legali affidati agli amici degli amici. Altro che rivoluzione culturale”

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“Il caso eclatante degli incarichi legali affidati agli amici degli amici da parte di questa amministrazione dimostra senza mezzi termini che la sua purezza e moralità istituzionale sbandierate dal sindaco rappresentano solo “fumo negli occhi” e una pura e fuorviante demagogia”. Prende posizione il consigliere comunale Libero Gioveni sull’incredibile vicenda degli affidamenti legali esterni, stanco di sentir parlare sempre il sindaco Accorinti di rivoluzione culturale e, soprattutto, di diritti e non favori.

“Queste nomine smentiscono categoricamente l’inversione di rotta e le logiche di cambiamento che lui ha sempre decantato di voler imprimere in questo suo mandato – afferma Gioveni, che tuttavia precisa che sotto il profilo della legittimità  dei provvedimenti non si può dire nulla. Si tratta di questioni di opportunità – prosegue il consigliere – specie perché ci si è sempre professati “distanti” da certi meccanismi. Non si può pensare di assegnare lavori e conseguenti guadagni con la logica della ad abuntantiam alla compagna del presidente di Amam Leonardo Termini che – ribadisce ancora l’esponente Udc – non ha affatto rubato nulla perché non ha fatto altro che il suo lavoro esercitando un diritto e un dovere rispetto a degli incarichi dati da una pubblica amministrazione; ma che non si dica più né alla cittadinanza, né ai partiti della “vecchia politica” (come la chiama lui) che compo
ngono il Consiglio Comunale, che “quellidiora” sono diversi rispetto a quellicheceranoprima che hanno gestito la cosa pubblica in passato, perché di fatto non lo sono”.

“Anche il caso dell’avv. Giacoppo, componente del C.d.A del Teatro Vittorio Emanuele che ha incassato 70.000 euro su 18 incarichi legali avuti in soli 2 anni – commenta ancora il consigliere comunale – non può passare inosservato, specie se si pensa che nell’albo fiduciario del Comune risultano iscritti quasi 300 avvocati. Delle due l’una, quindi: o l’avv. Giacoppo è il miglior legale su questa terra, oppure i restanti 293 (tolta anche la compagna di Termini) sono dei “brocchi
”.

“Sarebbe pertanto opportuno, quindi – conclude Gioveni – oltre a regolamentare meglio gli incarichi legali esterni votando in aula al più presto la proposta di delibera all’ordine del giorno del Consiglio Comunale, ascoltare anche cosa ha da dire alla città sulla vicenda il primo cittadino, ossia colui che ha fatto della sua “castità” una ragione di vita di cui andare fieri e che poi l’ha portato a
sedere, a questo punto con promesse elettorali disattese, sulla prima poltrona di Palazzo Zanca”.

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