“Fermate, con tutti i mezzi possibili, la realizzazione della discarica di Pace”. Questo l’appello lanciato da Franco Tiano, portavoce della Federazione Nuova Destra, due giorni dopo la pronuncia del Tar di Palermo che ha dato il via libera alla realizzazione dell’impianto per il trattamento dei rifiuti. Il Tribunale l parere del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo che un anno fa aveva bloccato tutto ponendo vincoli paesaggistici a tutela dell’intera area (leggi qui: http://www.normanno.com/primo-piano/la-discarica-pace-si-fara-lo-deciso-tar/).
“L’ambiente ed il territorio continuano ad essere sottoposti al degrado ed al dissesto più totale – spega Tiano – .Tutto dipende dalla incapacità, dei nostri amministratori, di tutelare e programmare un vero piano di salvaguardia degli interessi comuni e di una visione più oculata e futuristica dei beni sensibili e della tutele di un ambiente capace di offrire bellezza e produttività. Siamo arrivati al punto in cui quello che è stato impossibile realizzare per alcuni amministratori è oggi possibile per altri. A determinarlo è proprio la magistratura sulla base di norme legate alla fattibilità strutturale e non alla saggia deduzione che la realizzazione di una discarica a Pace comporta un danno maggiore alla comunità per svariati motivi. Tra questi la posizione, infatti il sito si trova decisamente vicino al centro abitato, quindi inadeguato e dal punto di vista paesaggistico compromettente per l’intera zona che tende allo sviluppo della vocazione turistica. Il sito di Pace non è sicuramente adatto a diventare il luogo dove scaricare i rifiuti, anche sulla base della stessa logistica”.
“Un biostabilizzatore va realizzato in zone servite dall’autostrada ferrovia e porto – commenta Tiano – I A ridosso della Panoramica e a pochi passi dal mare impedirebbe la naturale realizzazione di strutture turistiche, ricettive e della ristorazione. Quindi una mancanza di visione strategica ed oculata dell’ubicazione di una struttura decisamente nociva a settori di sviluppo legati alla vocazione turistica ed all’ambiente. E’ pertanto un ulteriore passo indietro a discapito dell’intera collettività, trattandosi di un vero impedimento allo sviluppo economico ed occupazionale, causato dalla presenza di un ecomostro che di fatto impedisce qualsiasi insediamento produttivo legato al mare ed alla collina soprastante, determinando di fatto un ritorno alla vecchia logica del realizzare tutto con superficialità e cattiva dislocazione delle opere sul territorio cittadino”.
“La discarica di Pace – conclude la nota – sarà quindi per ubicazione una struttura inopportuna ed inquinante sotto tutti gli aspetti. Una città, ancora una volta, condizionata dagli errori irreparabili dei nostri politici, dediti alle poltrone più che all’interesse della città. La politica, quella ancora non del tutto affogata dall’onda cinquestellare faccia la propria parte, pensi a trovare la soluzione migliore per allontanare il pericolo. Si pensi, pertanto, ad un nuovo sito dove realizzare la discarica, adeguato alla stessa struttura, fuori da ogni possibile inquinamento e facilmente raggiungibile dai mezzi di trasporto operativi. La città è sommersa dai rifiuti, ha bisogno di una propria discarica, da dividere con l’intera area metropolitana. Si cerchi il sito più adatto nel contesto dell’area Metropolitana, allontanandolo da territori d’interesse produttivo”.
(96)