Franco Tiano, portavoce della Federazione Nuova Destra, si esprime oggi sul’ipotesi dissesto del Comune di Messina.
Di seguito il comunicato stampa:
“Siamo alla “resa dei conti”, tuttavia abbiamo una possibilità che il commissario Eller, anzi, assessore al Bilancio, ha fatto sottintendere nelle sue esternazioni pubbliche: il dissesto è alle porte. Soltanto Renzi può dare un colpo di spugna a questa ondata di pressapochismo dei nostri amministratori.
Tuttavia bisogna stare attenti a non pensare che sia un’ondata di denaro che potrà modificare documenti contabili di un bilancio già compromesso dal 2013 ed ulteriormente appesantito dagli errori di questi ultimi tre anni. L’unica concessione può essere una ‘diluizione’ dei debiti in trent’anni. Questa è anche la battaglia che il Sindaco si è intestata e che vorrebbe portare a compimento.
Così facendo si consente ai cittadini di pagare, comodamente e con lungimirante visione, i danni economici commessi da quelli che c’erano prima, da quelli di adesso e sicuramente da quelli che si cimenteranno nel futuro. E’ ovvio che per trent’anni di riallineamento, la spesa consentita non prevede nessuna possibilità di risparmio, anzi, ogni servizio comune potrà essere erogato imponendo un costo maggiore ai contribuenti.
E’ come dire che per chi starà a Messina, il costo della vita sarà maggiore di chi starà in altre città, dove i politici, nel tempo, sono stati più onesti e sagaci nella conduzione della cosa pubblica. Adesso sono in tanti a sostenere di avere avuto una visione futuristica, che la scelta di persistere sul riallineamento dei bilanci ci avrebbe portato al punto di partenza, con una situazione generale ulteriormente compromessa.
Noi della Federazione Nuova Destra non abbiamo bisogno di metterci in vetrina, parlano le nostre battaglie, prima ricambiate con insulti ed oggi con un silenzio che la dice lunga. Arrivati a questo punto di collettiva presa di coscienza, sul degrado e sulla già compromessa macchina amministrativa, è corretto interrogarsi sul futuro dei figli. E allora chiediamoci: dobbiamo subire un ennesimo scippo e condividere l’eventuale concessione del Capo del Governo di un pagamento diluito in trenta lunghi anni, oppure chiediamo di chiudere le fontanelle e procedere ad una soluzione, che certamente porterà a cinque duri anni di pressione contributiva ma con una seria possibilità di girare pagina e sconfiggere questo opprimente sistema di corruzione e di assistenzialismo distruggente?
E’ ovvio che i referenti politici di ogni partito spingono per la prima soluzione. Loro sono i beneficiari del sistema, sarebbe assurdo che si posizionino dalla parte di una rivoluzione culturale e sociale, tendente a dare piena sovranità agli elettori. Si cimenteranno in virtuosi e dialetticamente convincenti relazioni per fare apparire la scelta del Dissesto il male maggiore. Noi della Federazione Nuova Destra, con sapiente constatazione ed onestà intellettuale, diciamo che le scelte saranno entrambe un peso oneroso per la città, ma non abbiamo dubbi a sostenere che bisogna fare i sacrifici per girare pagina. Andare al Default per dare una possibilità di futura crescita ai nostri figli ed una forconata al solito sistema, che altrimenti ci porterà indietro nel tempo e in modo gattopardesco ci farà cadere nel tranello di un cambiamento che non avverrà. La città abbia il coraggio di dire grazie a Luca Eller, ritorni a Firenze, la sua soluzione non ci soddisfa. Messina avrebbe bisogno di Strutture ed infrastrutture. Il Ponte sarebbe la soluzione, raccomandi a Renzi di aprire i cantieri”.
(131)