Il decreto regionale c’è, i soldi pure, ma del Centro Oncologico d’eccellenza del Papardo nemmeno l’ombra. La storia è nota, la Regione il 12 maggio 2014 aveva dato il via libera al finanziamento dell’importante presidio sanitario che avrebbe permesso a molti siciliani di evitare viaggi verso strutture del nord per farsi curare. Sul tavolo erano pronti 40 milioni di euro, poi ridotti a poco più di 38, provenienti dalll’Accordo di Programma Quadro Sanità, stipulato nel lontano dicembre del 2003.
Cifra già impiegata per ottenere il nulla. Sembrerebbe per una manovra azzardata della stessa Regione. L’aspetto più controverso è, infatti, legato al decreto pubblicato sulla Gazzetta ufficiale il 10 ottobre 2014, firmato dal dirigente generale del dipartimento regionale per la pianificazione strategica, Salvatore Sammartano, con il quale si prende atto della variante da tre milioni 433mila euro per l’accorpamento con il Piemonte.
Sulla vicenda ritorna Cittadinanza Attiva con una nota stampa. “Poiché è evidente che all’Ospedale Papardo non si è realizzato alcun Centro Oncologico di Eccellenza, ed anche se vi opera un’ottima Struttura Complessa di Oncologia Medica, chi sarà in grado di affermare che le somme concesse dalla Comunità Europea siano state utilizzate per la realizzazione del Centro? Peraltro – precisa l’associazione – le segnalazioni e richieste di intervento avanzate da CittadinanzAttiva-Tribunale per i Diritti del Malato al Ministro della Salute, sono rimaste a tutt’oggi inevase”.
“La mancata realizzazione di tale Centro – conclude CittadinanzAttiva – che è già costato oltre 40 milioni di euro, come si evince dal decreto citato che si allega, ha costretto migliaia di malati oncologici messinesi a recarsi fuori regione per farsi curare”.
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