La Camera di Commercio di Messina è ormai commissariata da tre anni e il perdurare di questa situazione di stallo non è più tollerata, almeno dalle nove associazioni datoriali che hanno sottoscritto un documento, presentato oggi alla stampa e inviato al presidente della Regione e ai rappresentanti politici regionali e nazionali. Nella lettera, si chiede che vengano eletti al più presto gli organi di governo dell’Ente.
L’appello è stato sottoscritto da Confesercenti, Confinprese, Confindustria Messina, Cisl, Cna, Codacons, Sada Casa, Lega Coop e Unione Consumatori, che esprimono preoccupazione per la precarietà in cui tutt’oggi si trova l’Ente, nonostante sia stato scongiurato l’accorpamento con Catania, che era stato argomento fortemente discusso dai vari attori in campo.
La Camera di Commercio rappresenta per le imprese, l’organismo che tutela gli interessi collettivi, crea opportunità di affari, presta servizi, ma è soprattutto la sede in cui si possono individuare percorsi di sviluppo, strategie attualmente negate, secondo le associazioni, a causa proprio di questa situazione di vuoto governativo.
Ma il documento presentato oggi è soprattutto una denuncia del ritardo nell’emanazione del decreto per l’avvio delle procedure elettive. Il via libera dovrebbe arrivare dall’Assessorato regionale alle attività produttive, ma tutto tace: ” E’ inspiegabile il silenzio dell’assessore Lo Bello – ha affermato il presidente di Confesercenti Alberto Palella – non siamo riusciti a capire perchè ancora si rimandi. Nel caso in cui non ci dovessero essere le dovute risposte istituzionali, le associazioni si attiveranno per eventuali azioni a tutela”.
A tal proposito i rappresentanti delle imprese si dicono pronti ad individuare soluzioni alternative: l’autogestione, ad esempio, che consentirebbe di attuare quella programmazione dello sviluppo territoriale che la politica, nei fatti, tarda a rilanciare.
Alla conferenza stampa di oggi erano presenti, oltre ad Alberto Palella per Confesercenti, anche Giuseppe Santalco di Confinprese, Sebastiano D’Andrea di Confindustria, Costantino Di Nicolò per Cna, Giovanni Lo Re per Sada Casa e Deborah Colicchia di Legacoop. Tutti uniti nel sottolineare che senza la guida fondamentale della Camera di Commercio non può esserci sviluppo, anzi, l’economia già pesantemente messa a dura prova dalla crisi, rischia di subire una paralisi: ” La situazione di precarietà dell’Ente Camerale ha letteralmente falciato l’economia messinese – ha detto il presidente della Confederazione Nazionale Artigianato Costantino Di Nicolò. Siamo passati dalle 14.000 imprese nel 2012 alle 9.000 di oggi. Un’emorragia destinata a continuare se la Regione non si decide a porre rimedio”.
Presente all’incontro con i giornalisti anche il segretario generale della Cisl Messina Tonino Genovese, che ha affrontato l’aspetto legato al trattamento pensionistico del personale dell’Ente. Questo costituisce, secondo quanto affermano le associazioni, un peso insostenibile per il bilancio, anche alla luce di una legge regionale che ha ridotto le entrate relative ai diritti camerali: ” È necessario chiudere questa fase di precarietà che vede alla guida dell’Ente un commissario – ha detto Genovese – e occorre individuare percorsi occupazionali più coerenti con la natura della camera di Commercio”.
Alla conferenza stampa erano stati invitati i deputati regionali e nazionali messinesi, ma all’appello ha risposto “presente” solo il deputato nazionale Enzo Garofalo, che si è soffermato sugli aspetti legati al bilancio della Camera di Commercio, dove soltanto il 10% delle risorse è destinato alle attività vere e proprie, il resto serve al pagamento di stipendi e pensioni. “Occorre subito – ha affermato– mettere mani ad una legge regionale per permettere alla Camera di attuare il suo ruolo di volano per la crescita e lo sviluppo del territorio peloritano”.
Ma sulla questione c’è aria di polemica con altre associazioni che hanno scelto di non firmare il documento in questione. Confcommercio, Confartigianato, Fapi, Clai e Adoc in una nota congiunta, infatti, avevano attribuito tale atteggiamento alla “bramosia di conquistare una poltrona”, visto che proprio le stesse associazioni, che oggi hanno firmato, si erano dichiarate a favore, nel 2015, dell’accorpamento della Camera di commercio di Messina con quella di Catania.
Oggi la risposta arriva dal presidente di Confesercenti Alberto Palella: ” Nel 2015 Messina non era ancora Città Metropolitana – ha detto – ma adesso gli scenari sono cambiati ed è giusto appoggiare l’indipendenza dell’Ente Camerale e chiedere che vi sia una Governance qualificata. Noi vogliamo attuare una sinergia condivisa da tutti, perchè la Camera di Commercio è di tutti”.
Marika Micalizzi
(189)