Arriva Crocetta e il Consiglio comunale mette in scena il solito “teatrino”

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Nonostante la presenza del presidente della Regione Rosario Crocetta, il Consiglio comunale ha rispettato il solito canovaccio durante il dibattito sul futuro dell’Autorità portuale di Messina andato in scena questa mattina. Urla, divagazioni, sterili diatribe tra i presenti a cui Crocetta ha assistito divertito.

L’assist per iniziare il solito teatrino lo ha dato il sindaco Renato Accorinti. Il primo cittadino è intervenuto subito dopo il presidente Crocetta, lamentando dapprima le poche presenza in Aula, certificate dall’appello nominale richiesto dal presidente del civico consesso Emilia Barrile. Il Sindaco ha ricordato innanzitutto il documento presentato nel luglio del 2014 al premier Matteo Renzi in cui  difendeva la piena autonomia delle città dello Stretto. Ma Accorinti l’argomento principe della giornata – quello sull’Autorità portuale – l’ha solo sfiorato. “La prima opzione prevedeva l’autonomia – ha detto durante il suo intervento – ma visto che l’accorpamento si è reso obbligatorio abbiamo appoggiato Gioia Tauro che, a differenza di Catania, non svolge attività concorrenziali”.

Il Sindaco ha poi virato su tematiche generiche come l’importanza della conurbazione tra Messina e Reggio Calabria, il diritto alla mobilità, i costi del traghettamento e il porto di Tremestieri per il quale il prossimo 23 novembre ci sarà una riunione importante.

Un excursus non gradito dal capogruppo di Forza Italia Pippo Trischitta che ha colto l’occasione per aggiungere un altro tassello alla polemica sulle spese del sindaco Accorinti. “Il primo cittadino ha parlato di tutto tranne che di Autorità portuale, ha tirato in ballo i costi del traghettamento quando di giorno attacca Franza e Genovese, primi a finanziare gli spettacoli cittadini,  e la notte si accorda per avere privilegi. Accorinti è l’unico cittadino a pagare l’attraversamento dello Stretto 15 euro grazie a una speciale carta che ha rinnovato lo scorso marzo. Chi rappresenta Messina nei tavoli istituzionali lo fa debolmente e anche a causa di questo è in pericolo la nostra Autorità portuale. Cos’altro ha fatto Accorinti per difendere Messina oltre al documento del 2014? Siamo la tredicesima città d’Italia e dobbiamo rivendicare i nostri diritti. Questo è un fallimento anche dei deputati nazionali, compresi quelli del mio partito”.

Sullo sconto al Sindaco per il traghettamento è intervenuto il vice sindaco Gaetano Cacciola:  “Il Comune ha la disponibilità di tre tessere. Le prime due sono gestite dalla Polizia Municipale per Tso e ponte radio, l’altra è affidata al Capo di Gabinetto”.

Ivana Risitano ha poi sottolineato come l’argomento sulla riforma dell’Autorità portuale si sia intrecciato con quello del Referendum. “Le posizioni assunte da Sicilia Futura mi hanno turbata – ha spiegato l’esponente di Cambiamo Messina dal Basso -. La riforma costituzionale è un tema sacro che non va confuso con altre questioni, mi aspettavo interventi diversi sul futuro del Paese. Chiedo a Crocetta di opporsi alla costruzione di inceneritori in Sicilia e al Muos voluto dagli americani nella nostra terra”.

Il clima tutt’altro che sereno non è andato giù a Gaetano Gennaro. “Questo Consiglio – ha precisato l’esponente Pd – sembra uno sfogatoio dove ognuno porta i suoi problemi. Contestare le scelte del governo ritenendo colpevole solo il Partito Democratico non è corretto, Messina è stata penalizzata anche in passato senza che la politica di allora abbia fatto nulla”.

Carlo Abbate ha invece rivolto il suo pensiero agli ex Servirail. “800 lavoratori sono stati impiegati in altri servizi con accordi stipulati tra Ferrovie e Regioni, perchè in Sicilia ciò non è avvenuto?”

Gli altri consiglieri intervenuti hanno invece rispettato l’ordine del giorno. Il dibattito è stato aperto dal vice presidente del Consiglio comunale Antonino Interdonato, esponente di Sicilia Futura da cui è partito l’invito a Crocetta. “Gioia Tauro è un porto fallito, lo ha stabilito anche il governo. L’accorpamento è una scelta scellerata. i numeri del nostro territorio vanno difesi e l’autonomia dello Stretto non può che partire da qui”.

Sulla stessa lunghezza d’onda il collega di partito Nino Carreri. “Si vuole rianimare Gioia Tauro penalizzando Messina, il governo continua a penalizzare la Sicilia destinando meno fondi per le infrastrutture. Il porto calabrese è ormai fuori dalle rotte commerciali, la nostra Authority ha ancora liquidità, la proroga non serve a nulla bisogna difendere l’autonomia”.

Per i consiglieri di SiAmo Messina Fabrizio Sottile e Piero Adamo è mancata la volontà politica di tutelare Messina mentre Daniele Zuccarello ha stigmatizzato il lavoro di Crocetta, colpevole a suo dire di non aver rispettato le promesse annunciate in Consiglio comunale lo scorso febbraio. “Avrebbe dovuto avviare una lotta alla Conferenza Stato Regioni e invece non l’ha fatto. Le consiglio di continuare a dimenticarsi di Messina come ha sempre fatto”.

Daniele Faranda, capogruppo Ncd, ha invece sottolineato l’importanza di avere una visione strategica per difendere il ruolo di Messina nella nuova Authority.

Sulla vicenda è intervenuto con un comunicato stampa il deputato di Sicilia Futura Beppe Picciolo che ha assistito da ospite al dibattito odierno insieme ai colleghi Salvo Versaci e Nino Germanà. “A Messina a questo punto non serve un pannicello caldo, come potrebbe essere una mini proroga, ma un impegno istituzionale preciso che salvi quanto meno “’autonomia finanziaria e gestionale della nascente Autorità portuale che dovrà investire esclusivamente nello stesso territorio che produce gli utili le somme incassate. Per quanto riguarda Sicilia Futura la battaglia per l’Autonomia economica e gestionale dei porti di Messina e Milazzo resta una priorità assoluta, che servirà da volano anche per il rilancio della nascente Città metropolitana”.

Andrea Castorina

 

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